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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della dichiarazione di ricorso inammissibile, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Respinto dalla Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso inammissibile dinanzi alla Corte di Cassazione. Sebbene il documento sia estremamente sintetico, la sua analisi permette di comprendere un aspetto fondamentale della procedura penale: non tutti i ricorsi vengono esaminati nel merito. Approfondiamo la vicenda e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dal ricorso per Cassazione proposto da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 8 aprile 2024. Il ricorrente ha cercato di ottenere l’annullamento o la riforma di tale decisione rivolgendosi al massimo organo della giurisdizione italiana.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 7 maggio 2025, ha esaminato il caso. Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere relatore, la Corte ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione ha un significato preciso: i giudici non sono entrati nel merito dei motivi di doglianza sollevati dal ricorrente, ma si sono fermati a una valutazione preliminare che ha evidenziato un vizio insanabile dell’atto di impugnazione. La conseguenza diretta di questa decisione è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, in via generale, un ricorso può essere dichiarato tale per diverse ragioni, come la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, la proposizione oltre i termini di legge, o la manifesta infondatezza delle censure mosse alla sentenza impugnata. La decisione della Corte implica che il ricorso presentato non superava il vaglio preliminare di ammissibilità, un filtro necessario per garantire che solo le questioni giuridicamente rilevanti giungano all’attenzione della Suprema Corte. La condanna alle spese e al versamento alla Cassa delle ammende non è una sanzione accessoria, ma una conseguenza diretta prevista dalla legge per scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate.

Le Conclusioni

Questo provvedimento, pur nella sua brevità, ribadisce un principio cardine del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia di ultima istanza è subordinato al rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. La dichiarazione di ricorso inammissibile non solo chiude definitivamente la porta a un’ulteriore disamina del caso, ma comporta anche rilevanti oneri economici per chi ha intrapreso l’azione legale senza le dovute cautele. Si tratta di un monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica qualificata, in grado di valutare attentamente i presupposti per un’efficace impugnazione dinanzi alla Corte di Cassazione.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione, ma respinge l’impugnazione per vizi di forma, di procedura o perché i motivi addotti sono manifestamente infondati. La sentenza precedente diventa definitiva.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte ha spiegato perché il ricorso era inammissibile?
No, l’ordinanza si limita a dichiarare l’inammissibilità senza specificarne le ragioni. Questa decisione implica che il ricorso non rispettava i requisiti previsti dalla legge per essere esaminato dalla Suprema Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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