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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole formali e sostanziali. Se ciò non avviene, si può incorrere in una declaratoria di ricorso inammissibile, una decisione che impedisce al giudice di esaminare il merito della questione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un’impugnazione che non supera questo vaglio preliminare, con importanti implicazioni per il proponente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla decisione di un imputato di presentare ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione. L’impugnazione era diretta contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’obiettivo del ricorrente era ottenere l’annullamento o la riforma della pronuncia di secondo grado. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione per la valutazione dei presupposti di ammissibilità.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, all’esito dell’udienza e dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, ha concluso il procedimento con una decisione netta. Con ordinanza del 1° luglio 2025, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria non è stata priva di conseguenze per il ricorrente. La Corte ha infatti disposto una doppia condanna a suo carico:

1. Il pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio di legittimità.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Il provvedimento in esame è un’ordinanza, un atto che spesso risolve questioni procedurali in modo sintetico. Sebbene il testo non entri nel dettaglio specifico dei motivi che hanno portato a tale esito, la decisione di dichiarare un ricorso inammissibile si fonda su ragioni prettamente giuridiche. Generalmente, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile quando i motivi presentati non sono consentiti dalla legge, sono manifestamente infondati, o quando l’atto manca dei requisiti formali prescritti dal codice di procedura penale. In questo caso, la Corte ha ritenuto che l’impugnazione non superasse il vaglio preliminare necessario per poter procedere a un esame nel merito. La condanna al pagamento della sanzione pecuniaria è una conseguenza prevista dalla legge per sanzionare l’abuso dello strumento processuale, ovvero l’aver promosso un’impugnazione senza valide ragioni giuridiche.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione della Corte di Cassazione ha due implicazioni pratiche fondamentali. In primo luogo, la dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello di Palermo, con tutte le relative conseguenze per l’imputato. In secondo luogo, comporta un onere economico significativo per il ricorrente, che deve farsi carico non solo delle spese del procedimento ma anche di una sanzione aggiuntiva. Questo caso sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione legale prima di intraprendere la via del ricorso in Cassazione, un giudizio di sola legittimità dove non è possibile ridiscutere i fatti del processo, ma solo le eventuali violazioni di legge.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il caso nel merito perché l’impugnazione manca dei requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza precedentemente impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha analizzato i fatti del processo?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione preliminare che impedisce alla Corte di esaminare il merito e i fatti della controversia. La valutazione si ferma a un controllo sul rispetto delle regole procedurali e dei limiti del giudizio di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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