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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Conseguenze Economiche per il Ricorrente

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare i requisiti previsti dalla legge. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile, che non si limitano alla semplice conferma della decisione precedente, ma comportano anche significative sanzioni economiche. Questo articolo analizza un’ordinanza che illustra chiaramente questo principio fondamentale della procedura penale.

I Fatti del Caso

Un soggetto aveva presentato ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania alla fine del 2024. L’obiettivo del ricorrente era ottenere l’annullamento o la riforma della decisione di secondo grado. Il caso è stato quindi esaminato dalla settima sezione penale della Cassazione per valutare, prima di tutto, se il ricorso possedesse i requisiti necessari per essere discusso nel merito.

L’Ordinanza della Cassazione e il concetto di ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza con un esito netto e perentorio. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa dichiarazione non entra nel vivo delle argomentazioni difensive, ma si ferma a un gradino prima: l’atto di impugnazione non era idoneo, per vizi di forma o di sostanza, a provocare una nuova valutazione della vicenda processuale.

La dichiarazione di inammissibilità di un ricorso è una decisione processuale che impedisce al giudice di esaminare la fondatezza delle censure mosse contro la sentenza impugnata. Le cause possono essere molteplici: la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, l’assenza di un interesse concreto a ricorrere, o altri vizi formali.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame, pur nella sua sinteticità, fonda la sua decisione sul rilievo che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Anche se il documento non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato a tale conclusione, la formula utilizzata implica che, all’esito di un controllo preliminare, i giudici hanno riscontrato la carenza di uno o più presupposti processuali indispensabili per l’esame del merito. Di conseguenza, la Corte non ha potuto fare altro che applicare la sanzione processuale prevista per questi casi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conclusione della vicenda è duplice. In primo luogo, la dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza della Corte d’Appello. In secondo luogo, essa comporta conseguenze economiche dirette per il ricorrente. La Cassazione, infatti, ha condannato quest’ultimo non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. Questa ordinanza ribadisce quindi un principio cruciale: impugnare una decisione è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel rigoroso rispetto delle regole processuali, pena conseguenze negative non solo sull’esito della causa, ma anche sul patrimonio personale.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

A quali pagamenti è stato condannato il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Qual è stato l’esito del ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione. Di conseguenza, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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