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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. Le motivazioni dell’appello sono state ritenute generiche, in quanto la corte di merito aveva già adeguatamente giustificato la pena inflitta sulla base della gravità del reato, dei precedenti dell’imputato e della sua condotta successiva. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Pena

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa portare non solo alla conferma di una condanna, ma anche a ulteriori oneri economici per l’imputato. Analizziamo questa decisione per comprendere i criteri di valutazione della Suprema Corte e le conseguenze di un’impugnazione non adeguatamente motivata.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Lecce in data 20 settembre 2024. L’imputato, attraverso il suo difensore, ha impugnato la decisione di secondo grado, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. L’oggetto del contendere, come si evince dal provvedimento, riguardava la valutazione del trattamento sanzionatorio, ovvero la pena inflitta al condannato.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2 luglio 2025, ha messo fine al percorso giudiziario dichiarando il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate, chiudendo di fatto il caso. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata non solo la definitiva conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nelle ragioni che hanno spinto i giudici a qualificare il ricorso come inammissibile. La Corte ha ritenuto che i motivi di ricorso fossero generici e non specifici. In particolare, la difesa si era limitata a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello.

La Suprema Corte ha sottolineato che la sentenza di secondo grado (in particolare a pagina 6) aveva fornito una motivazione logica e adeguata sulla congruità della pena. I giudici d’appello avevano infatti correttamente ponderato diversi elementi per giustificare il trattamento sanzionatorio applicato:

1. La particolare gravità del reato: La natura e le modalità del fatto commesso sono state un fattore determinante.
2. I precedenti dell’imputato: La storia criminale del soggetto ha inciso sulla valutazione della sua pericolosità sociale.
3. Il comportamento successivo al fatto: La condotta tenuta dall’imputato dopo la commissione del reato è stata considerata rilevante ai fini della commisurazione della pena.

Poiché la Corte d’Appello aveva già esaurientemente motivato questi aspetti, e il ricorso non presentava nuove e specifiche critiche a tale ragionamento, la Cassazione lo ha giudicato privo dei requisiti necessari per essere accolto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: un ricorso in Cassazione non può essere una mera riproposizione delle doglianze già esaminate nei gradi di merito. Per avere successo, l’impugnazione deve individuare vizi specifici nella motivazione della sentenza precedente, come illogicità manifeste o violazioni di legge. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto positivo, ma aggrava la posizione del condannato con ulteriori spese. La decisione insegna che la strategia difensiva deve essere mirata e tecnicamente precisa, specialmente nel giudizio di legittimità, dove il controllo della Corte è limitato a questioni di diritto e non può riesaminare i fatti del processo.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti sono stati ritenuti generici e si limitavano a ripetere argomentazioni già valutate e respinte nella sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva già fornito una motivazione adeguata.

Quali elementi ha considerato la Corte d’Appello per determinare la pena?
La Corte d’Appello ha basato la sua decisione sulla particolare gravità del reato, sui precedenti penali dell’imputato e sul comportamento che quest’ultimo ha tenuto successivamente alla commissione del fatto.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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