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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza numero 24524 del 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. La decisione si fonda su un precedente giurisprudenziale relativo alla mancata fornitura di una spiegazione attendibile sull’origine del possesso di beni. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente condanna.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la Cassazione chiude la porta

L’ordinanza in esame, emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio di come un’impugnazione possa essere dichiarata inammissibile, con conseguenze significative per il proponente. Affrontare il giudizio di legittimità richiede non solo ragioni fondate nel merito, ma anche il rispetto di precisi requisiti formali e sostanziali. Quando questi mancano, il risultato è un ricorso inammissibile che rende definitiva la decisione impugnata e comporta un’ulteriore condanna economica.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo, datata 21 novembre 2024. Il ricorrente, condannato nel precedente grado di giudizio, ha tentato di ottenere una riforma della decisione rivolgendosi alla Suprema Corte di Cassazione. L’udienza per la discussione del caso è stata fissata per il 3 giugno 2025.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in modo netto e definitivo. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Tale decisione non entra nel merito delle argomentazioni difensive, ma si ferma a un livello preliminare, constatando la mancanza dei presupposti per un giudizio di legittimità. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, nel motivare la sua decisione, ha fatto riferimento a un consolidato principio giurisprudenziale. In particolare, ha citato la sentenza n. 20193 del 2017, la quale sottolinea l’importanza di una ‘spiegazione attendibile dell’origine del possesso’. Sebbene il testo dell’ordinanza sia sintetico, questo richiamo suggerisce che il caso di specie riguardasse un reato (come la ricettazione) in cui l’imputato non è stato in grado di giustificare in modo credibile la provenienza di beni di origine illecita.

La giurisprudenza citata stabilisce che, in determinati contesti, l’incapacità di fornire una spiegazione plausibile costituisce un elemento logico dal quale il giudice può dedurre la consapevolezza della provenienza illecita del bene. Quando un ricorso per cassazione non riesce a scalfire questo impianto logico-argomentativo della sentenza di merito con critiche specifiche e pertinenti, ma si limita a riproporre le stesse difese già respinte o a contestare genericamente la valutazione dei fatti, esso viene considerato inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito dove si rivalutano le prove, ma un giudizio di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione. Un ricorso inammissibile non solo conferma la condanna, ma aggrava la posizione del ricorrente con ulteriori oneri economici. È un monito per chi intende adire la Suprema Corte: le impugnazioni devono essere tecnicamente fondate e mirate a specifici vizi di legittimità, altrimenti il rischio è quello di vederle respinte in rito con conseguenze negative.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non soddisfa i requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge, rendendo la sentenza impugnata definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento (in questo caso, tremila euro).

Quale principio giuridico è stato determinante in questa decisione?
La decisione si basa sul principio, richiamato da una precedente sentenza, secondo cui la mancata fornitura di una ‘spiegazione attendibile dell’origine del possesso’ di un bene può essere un elemento chiave per confermare una condanna, rendendo di fatto inammissibile un ricorso che non contesti validamente tale punto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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