LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi addotti erano manifestamente infondati. Le contestazioni della ricorrente, relative a un presunto vizio di notifica e alla mancata motivazione sulla particolare tenuità del fatto, sono state respinte. La Corte ha stabilito che la notifica a mani proprie è valida nonostante un errore materiale e che la motivazione della Corte d’Appello era presente e puntuale. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Decisione d’Appello

Nel sistema giudiziario italiano, l’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato nel rispetto di precise regole. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze di un ricorso inammissibile, ovvero quando i motivi presentati sono talmente privi di fondamento da non poter essere nemmeno discussi nel merito. Questo caso specifico offre spunti importanti sulla validità delle notifiche e sull’onere di motivazione dei giudici.

I fatti del processo

Una persona imputata in un procedimento penale decideva di ricorrere in Cassazione avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. I motivi del ricorso erano essenzialmente due:
1. Un presunto vizio nella notifica del decreto di citazione a giudizio, che a dire della ricorrente sarebbe stato viziato da un errore materiale.
2. La presunta omessa motivazione da parte della Corte d’Appello riguardo alla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale.

La decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi e ha concluso che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza della ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, valutando la validità stessa dell’impugnazione. La Corte ha ritenuto entrambi i motivi di ricorso ‘manifestamente infondati’, ovvero palesemente privi di pregio giuridico.

Le motivazioni

La decisione della Suprema Corte si basa su una valutazione chiara e distinta per ciascuno dei motivi di ricorso.

La validità della notifica nonostante l’errore materiale

Per quanto riguarda il primo punto, la Cassazione ha sottolineato che il decreto di citazione a giudizio era stato ricevuto ‘a mani proprie’ dall’imputata. Questo fatto, accertato e non contestato, è considerato decisivo. L’eventuale ‘evidente errore materiale’ contenuto nella relata di notifica diventa irrilevante di fronte alla certezza che l’atto abbia raggiunto il suo destinatario. La funzione della notifica è infatti quella di portare a conoscenza legale un atto, e la consegna personale ne è la prova più forte. Pertanto, il motivo di ricorso è stato giudicato manifestamente infondato.

La motivazione sulla particolare tenuità del fatto

Anche il secondo motivo è stato rigettato con la stessa motivazione di manifesta infondatezza. La ricorrente lamentava una mancanza di motivazione da parte della Corte d’Appello, ma la Cassazione, esaminando gli atti, ha rilevato il contrario. I giudici di legittimità hanno constatato che la Corte d’Appello aveva, in realtà, sviluppato una ‘puntuale motivazione’ sull’argomento, spiegando le ragioni per cui non riteneva applicabile l’art. 131-bis c.p. al caso di specie. La denuncia della ricorrente era, quindi, smentita direttamente dal contenuto della sentenza impugnata.

Le conclusioni

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta conseguenze significative. Oltre a rendere definitiva la condanna, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, ha disposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile, volta a scoraggiare impugnazioni dilatorie o pretestuose. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il diritto di impugnazione deve essere esercitato con serietà, basandosi su argomentazioni giuridiche solide e non su pretesti formali o affermazioni smentite dai fatti processuali.

Un errore materiale nella relata di notifica invalida la notifica stessa?
No, secondo l’ordinanza, se l’atto (come il decreto di citazione a giudizio) è stato consegnato personalmente all’imputato (‘a mani proprie’), un evidente errore materiale nella documentazione di notifica non inficia la validità della stessa.

Cosa succede se si contesta la mancanza di motivazione di una sentenza d’appello, ma la motivazione in realtà esiste?
Il motivo di ricorso viene considerato manifestamente infondato. La Corte di Cassazione, verificando che la Corte d’Appello aveva fornito una puntuale motivazione, dichiara il ricorso inammissibile su quel punto.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
La persona che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati