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Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che i motivi del ricorso erano generici, ripetitivi di argomenti già respinti e miravano a una rivalutazione dei fatti, compito non consentito alla Corte in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Respinge l’Appello

L’ordinanza della Corte di Cassazione del 12 aprile 2024 offre un chiaro esempio dei limiti entro cui deve muoversi un ricorso per essere esaminato nel merito. Quando i motivi presentati non rispettano i criteri stabiliti dalla legge, la conseguenza è una declaratoria di ricorso inammissibile, che chiude definitivamente la porta a un ulteriore esame della vicenda. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio le ragioni che portano a tale esito.

I Fatti del Caso

Un individuo, a seguito di una condanna confermata dalla Corte d’Appello di Napoli in data 9 giugno 2023, ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Attraverso una memoria difensiva, il ricorrente ha cercato di sostenere l’ammissibilità dei propri motivi, chiedendo che il caso venisse riesaminato dalla sezione competente della Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una sintetica ma incisiva ordinanza, ha rigettato la richiesta, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si concentra esclusivamente sulla correttezza tecnica e giuridica dei motivi di appello presentati. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su ragioni procedurali precise, evidenziando perché i motivi addotti non potessero essere accolti in sede di legittimità. Vediamo i punti salienti.

### Motivi Generici e Mere Doglianze di Fatto

In primo luogo, la Cassazione ha qualificato i motivi del ricorso come “mere doglianze in punto di fatto e generiche”. Il ricorrente, infatti, non contestava una violazione di legge da parte dei giudici di merito, ma piuttosto il modo in cui questi avevano valutato le prove e le argomentazioni difensive. Tentare di ottenere una nuova valutazione dei fatti è un’attività preclusa alla Corte di Cassazione, il cui compito è verificare la corretta applicazione del diritto, non ricostruire la vicenda.

### Ripetitività delle Censure e Mancanza di Novità

Un altro aspetto cruciale è che i motivi del ricorso erano “meramente riproduttive di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi”. In sostanza, il ricorrente ha ripresentato alla Cassazione le stesse argomentazioni già esaminate e respinte con motivazioni corrette e logiche dalla Corte d’Appello. Ciò include le questioni relative alla tesi difensiva, alla valutazione della recidiva e all’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). Un ricorso in Cassazione deve sollevare vizi specifici della sentenza impugnata, non limitarsi a ripetere argomenti sconfitti.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. Per avere una possibilità di successo, un ricorso deve essere fondato su precise violazioni di legge o vizi di motivazione (come la manifesta illogicità), e non su un disaccordo con l’interpretazione dei fatti data dai giudici precedenti. La declaratoria di ricorso inammissibile non solo pone fine al percorso giudiziario, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto senza rispettare i rigorosi paletti imposti dalla legge.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano considerati mere doglianze di fatto, generici e riproduttivi di censure già esaminate e respinte dai giudici di merito. Inoltre, il ricorso mirava a una rivalutazione delle prove, attività non consentita alla Corte di Cassazione.

Cosa significa che la Corte di Cassazione è un ‘giudice di legittimità’?
Significa che la Corte non riesamina i fatti del caso o le prove (compito del ‘giudice di merito’), ma si limita a controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e che la motivazione della sentenza sia logica e non contraddittoria.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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