Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14671 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14671 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 26/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato il 20/02/1974
avverso la sentenza del 18/09/2024 della CORTE APPELLO di GENOVA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Genova che, ai sensi dell’art. 599-bis cod. pen., gli ha applicato, su richiesta delle parti, la pena d
1 anno, 9 mesi e 10 giorni di reclusione in ordine al delitto di furto in abitazione.
Con l’unico motivo, il ricorso denunzia violazione della legge e mancanza della motivazione in ordine all’omessa pronuncia di proscioglimento ai sensi dell’art. 129
cod. proc. pen.
Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con procedura semplificata e senza formalità, perché proposto per motivi non consentiti dalla legge.
Va, infatti, ribadito che in tema di concordato in appello, è ammissibile il ricorso in cassazione avverso la sentenza emessa
ex art. 599-bis cod. proc. pen. che
deduca motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto
difforme della pronuncia del giudice, mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen. e, altresì, a vizi attinenti alla determinazione della pena che non si siano trasfusi nella illegalità della sanzione inflitta (Sez. 1, n. 944 de 23/10/2019, dep. 2020, M., Rv. 278170 – 01; Sez. 2, n. 22002 del 10/04/2019, COGNOME, Rv. 276102 – 01).
Pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile de plano ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, cod. proc. pen., con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.
PER QUESTI MOTIVI
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 26 marzo 2025.