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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza del Tribunale di Verona. La decisione si basa sul fatto che i motivi del ricorso non rientravano tra quelli consentiti dalla legge. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro ciascuno a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Impugnazione si Ferma in Partenza

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase cruciale del processo penale. Tuttavia, non tutte le impugnazioni superano il vaglio preliminare della Corte. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di ricorso inammissibile e delle severe conseguenze economiche per i ricorrenti. Questo caso evidenzia l’importanza di formulare motivi di ricorso che siano conformi ai rigidi paletti imposti dalla legge.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dall’impugnazione proposta da due soggetti avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Verona in data 1 febbraio 2025. I due ricorrenti hanno deciso di portare il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando la decisione del giudice di primo grado. La speranza era quella di ottenere una riforma della sentenza, ma l’esito del giudizio di legittimità ha preso una direzione del tutto diversa.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza dell’8 aprile 2025, ha messo un punto fermo alla questione, dichiarando i ricorsi inammissibili. Questa decisione non entra nel merito delle argomentazioni difensive, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. La Corte ha stabilito che i motivi addotti dai ricorrenti non potevano essere esaminati perché non rientravano nel novero di quelli consentiti dalla normativa vigente. La conseguenza diretta è stata non solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?

La chiave di volta della decisione risiede nelle limitazioni introdotte dalla legge n. 103 del 2017. Questa riforma ha ristretto le maglie per l’accesso al giudizio di Cassazione, specificando tassativamente i motivi che possono essere fatti valere. La Corte ha rilevato che le doglianze dei ricorrenti non riguardavano le categorie ammesse, quali:

* L’espressione della volontà dell’imputato;
* Il difetto di correlazione tra la richiesta dell’accusa e la sentenza;
* L’erronea qualificazione giuridica del fatto;
* L’illegalità della pena o della misura di sicurezza.

I motivi presentati erano, evidentemente, di natura diversa e, pertanto, non superavano il filtro di ammissibilità. La Corte, citando un proprio precedente (sentenza n. 28742/2020), ha ribadito questo rigoroso orientamento, sottolineando come la presentazione di un ricorso basato su motivi non consentiti conduca inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche dell’Inammissibilità

La dichiarazione di ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. Al contrario, comporta oneri significativi per chi l’ha proposto. L’ordinanza in esame è esplicita: i ricorrenti sono stati condannati in solido al pagamento delle spese del procedimento. Ma non è tutto. La Corte ha anche disposto il pagamento di una somma di quattromila euro ciascuno a favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare interventi per migliorare le infrastrutture penitenziarie e programmi di reinserimento. Questa decisione serve da monito: l’accesso alla giustizia, specialmente in ultimo grado, deve essere esercitato con responsabilità, fondando le proprie istanze su basi giuridiche solide e pertinenti, per evitare di incorrere in sanzioni che possono aggravare ulteriormente la posizione processuale.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali del grado di giudizio.

La Corte può imporre una sanzione economica in caso di ricorso inammissibile?
Sì, oltre al pagamento delle spese processuali, la legge prevede che la Corte condanni il ricorrente al pagamento di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende. Nel caso di specie, tale somma è stata quantificata in 4.000 euro per ciascun ricorrente.

Perché i ricorsi in questo caso sono stati giudicati inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché i motivi presentati non rientravano tra quelli specificamente ammessi dalla legge (in particolare dalla riforma introdotta con la L. 103/2017), che ha limitato le tipologie di vizi che possono essere fatti valere in Cassazione in determinati contesti procedurali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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