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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello, confermando la decisione precedente. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 4.000 euro, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le sue Conseguenze

Presentare un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di ostacoli procedurali. Un ricorso inammissibile non solo pone fine alle speranze di ribaltare una sentenza, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente. Analizziamo un’ordinanza recente per comprendere meglio la dinamica e le implicazioni di una tale decisione.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 16 aprile 2024. L’imputato, non soddisfatto della decisione di secondo grado, ha deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione per cercare di ottenere una revisione del verdetto. L’udienza per la discussione del ricorso è stata fissata per il 26 marzo 2025.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Con una sintetica ma perentoria ordinanza, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda processuale. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria ha due effetti principali e immediati:
1. Chiusura del procedimento: La sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile. La questione non può più essere discussa davanti a un altro giudice.
2. Sanzioni economiche: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, inoltre, al versamento di una somma di 4.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso respinto per inammissibilità, volta a scoraggiare impugnazioni temerarie o dilatorie.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è estremamente concisa e, come spesso accade per le declaratorie di inammissibilità, non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a tale conclusione. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a qualificare un ricorso inammissibile in Cassazione. Generalmente, un ricorso viene dichiarato inammissibile quando:

* Mancano i motivi di diritto: La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Ciò significa che può valutare solo la corretta applicazione della legge, non riesaminare i fatti. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è inammissibile.
* I motivi sono generici: L’atto di ricorso deve indicare in modo specifico e dettagliato quali norme di legge si ritengono violate e perché. Motivi vaghi o generici non vengono presi in considerazione.
* Sussistono vizi formali: Il ricorso deve rispettare precisi requisiti di forma e di tempistica previsti dal codice di procedura penale. Il mancato rispetto di tali formalità ne comporta l’inammissibilità.
* Il ricorso è presentato fuori termine: Esistono scadenze perentorie per impugnare una sentenza. Superato tale limite, il diritto di ricorrere si estingue.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione della Suprema Corte sottolinea un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è un semplice errore, ma una scelta processuale che l’ordinamento sanziona per proteggere l’efficienza del sistema giudiziario e per evitare l’abuso dello strumento dell’impugnazione. Per il cittadino, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente le reali possibilità di successo di un ricorso in Cassazione, spiegando chiaramente i rischi, inclusi quelli economici, di un’eventuale declaratoria di inammissibilità.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 4.000,00 euro, a favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un’impugnazione infondata.

La Corte ha valutato se la sentenza della Corte d’Appello fosse giusta o sbagliata?
No. La dichiarazione di inammissibilità ha impedito ai giudici di entrare nel merito della vicenda e di valutare la fondatezza delle argomentazioni del ricorrente. La decisione si è fermata a un controllo preliminare sulla validità del ricorso stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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