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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. A seguito di questa decisione, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della pronuncia impugnata.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’esito di un processo non sempre si conclude con una sentenza che analizza il merito della questione. A volte, il percorso si interrompe prima, come nel caso di un ricorso inammissibile. Questa circostanza, tutt’altro che rara, comporta conseguenze significative per chi ha proposto l’impugnazione. Attraverso l’analisi di una recente ordinanza della Corte di Cassazione, esploriamo cosa significa e cosa comporta una declaratoria di inammissibilità.

Il Fatto Processuale

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da una persona fisica. L’impugnazione era diretta contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 21 ottobre 2024. La ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni davanti ai giudici di legittimità.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato e dato avviso alle parti, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione. Con ordinanza del 26 marzo 2025, il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa pronuncia ha un effetto tombale sull’impugnazione: la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a una valutazione preliminare. La declaratoria di inammissibilità impedisce l’esame delle censure mosse alla sentenza impugnata, la quale diventa così definitiva e irrevocabile.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, limitandosi a statuirla. Tuttavia, nella pratica processuale, le cause di un ricorso inammissibile sono tipizzate. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato tale, ad esempio, per vizi di forma, per la tardività della sua presentazione, perché i motivi addotti non rientrano tra quelli consentiti dalla legge (che limita il giudizio della Cassazione a questioni di diritto e non di fatto), o perché i motivi sono manifestamente infondati. La decisione della Corte implica che il ricorso presentato mancava di uno dei requisiti essenziali per poter essere esaminato nel merito.

Le Conclusioni: le Conseguenze Economiche

La conseguenza più diretta e tangibile per la ricorrente non è solo la mancata revisione della sentenza, ma anche una condanna economica. La Corte ha infatti condannato la parte che ha proposto il ricorso al pagamento delle spese processuali. Oltre a ciò, ha disposto il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano il sistema giudiziario senza reali possibilità di accoglimento. La decisione, pertanto, non solo chiude il capitolo giudiziario per la ricorrente, ma le impone anche un onere economico come conseguenza della sua iniziativa processuale.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non soddisfa i requisiti previsti dalla legge. Di conseguenza, la decisione impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata a pagare le spese processuali e una somma aggiuntiva a un fondo statale, la Cassa delle ammende, che in questo caso ammonta a tremila euro.

Quale tribunale ha emesso questa decisione e su cosa si è pronunciato?
La decisione è stata emessa dalla Corte di Cassazione, la più alta corte italiana. Si è pronunciata su un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano, dichiarandolo inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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