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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14318/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questo provvedimento sottolinea le severe conseguenze procedurali e finanziarie di un’impugnazione che non rispetta i requisiti di legge.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, è fondamentale che l’atto rispetti scrupolosamente tutti i requisiti previsti dalla legge. In caso contrario, si rischia una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio delle implicazioni di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso: L’Appello Giunto in Cassazione

Il caso analizzato trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha tentato di impugnare la decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità. La Corte Suprema, tuttavia, non è mai entrata nel merito delle argomentazioni difensive, poiché il suo esame si è arrestato a uno stadio precedente: la valutazione dell’ammissibilità dell’atto.

La Decisione della Corte: Un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver esaminato il ricorso, ha emesso un’ordinanza lapidaria. Il provvedimento ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i motivi presentati non erano idonei a superare il cosiddetto “filtro” previsto dalla procedura. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello è divenuta definitiva e non più soggetta a ulteriori impugnazioni.

Le Motivazioni della Condanna Accessoria

La principale conseguenza della declaratoria di inammissibilità è stata la condanna del ricorrente a sostenere oneri economici. La Corte, come previsto dalla legge in questi casi, ha statuito che il ricorrente dovesse farsi carico di due distinte voci di spesa:

1. Il pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento giudiziario.
2. Il versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria, fissata nel caso di specie in tremila euro, che ha lo scopo di sanzionare l’abuso dello strumento processuale e di finanziare progetti per il sistema penitenziario.

Le motivazioni di questa condanna risiedono proprio nella natura del ricorso inammissibile. Il legislatore ha previsto queste sanzioni per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, dilatori o privi dei requisiti tecnici indispensabili, che appesantiscono inutilmente il lavoro della Corte di Cassazione, sottraendo tempo e risorse a casi meritevoli di un esame approfondito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’accesso alla giustizia di legittimità è un diritto da esercitare con responsabilità. La presentazione di un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Al contrario, comporta una condanna certa al pagamento delle spese e di una sanzione che può essere anche molto onerosa. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti competenti che possano valutare attentamente le reali possibilità di successo di un’impugnazione prima di procedere. Per gli avvocati, rappresenta un monito a redigere atti di ricorso che siano formalmente impeccabili e sostanzialmente fondati su motivi specifici e pertinenti, come richiesto dalla legge, per evitare di esporre i propri assistiti a inutili costi.

Cosa accade quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria nel caso specifico?
Nel caso esaminato dall’ordinanza, la sanzione pecuniaria è stata fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Perché viene applicata una sanzione in caso di ricorso inammissibile?
La sanzione ha una funzione deterrente: mira a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati, dilatori o privi dei requisiti di legge, che sovraccaricano il sistema giudiziario e rappresentano un uso improprio dello strumento processuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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