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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza di un GIP. A seguito di questa decisione, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Ordinanza della Cassazione e le Sue Conseguenze

L’esito di un procedimento giudiziario non si conclude sempre con una discussione nel merito delle questioni sollevate. A volte, un’impugnazione può essere fermata prima ancora di essere esaminata, come nel caso di un ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze dirette di tale declaratoria, confermando la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine dai ricorsi presentati da due soggetti avverso una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Viterbo in data 3 maggio 2024. I due individui, cercando di contestare la decisione del primo giudice, si sono rivolti alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.

La Corte, riunitasi in udienza, ha ascoltato la relazione del Consigliere designato e, dopo aver dato avviso alle parti, ha proceduto alla deliberazione.

La Decisione della Corte: Il Ricorso Inammissibile

L’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione è lapidaria. Il dispositivo, ovvero la parte decisionale del provvedimento, dichiara i ricorsi proposti semplicemente ‘inammissibili’.

Questa statuizione è di fondamentale importanza: la Corte non è entrata nel merito delle doglianze sollevate dai ricorrenti. Non ha valutato se le loro argomentazioni fossero fondate o meno. La decisione di inammissibilità blocca l’esame della questione sul nascere, segnalando la presenza di un vizio insanabile nell’atto di impugnazione stesso. Tale vizio può riguardare, ad esempio, il mancato rispetto dei termini per la presentazione, la carenza dei motivi specifici richiesti dalla legge o la non impugnabilità del provvedimento contestato.

Le Motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente conciso e non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurre i principi generali applicati dalla Corte. In ambito penale, le impugnazioni sono soggette a rigidi requisiti formali e sostanziali. Quando un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile, significa che non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità, necessario per accedere alla discussione di merito. La legge prevede questa sanzione processuale per scoraggiare impugnazioni dilatorie, pretestuose o tecnicamente errate, garantendo così l’efficienza del sistema giudiziario e la certezza del diritto.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche di una declaratoria di ricorso inammissibile sono severe. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva e non più contestabile. In secondo luogo, come stabilito chiaramente dall’ordinanza, scatta una condanna per i ricorrenti. Nello specifico, la Corte ha condannato i due soggetti al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria non solo copre i costi generati dall’attività giudiziaria, ma funge anche da deterrente, sottolineando la serietà dell’atto di adire la Suprema Corte e la necessità di farlo nel pieno rispetto delle regole procedurali.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo ai ricorsi presentati?
La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili.

Quali sono state le conseguenze economiche per i ricorrenti?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa implica una dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
Implica che il ricorso non viene esaminato nel merito a causa di un vizio di forma o di sostanza. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e i ricorrenti sono sanzionati con il pagamento delle spese e di un’ammenda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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