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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole procedurali. L’ordinanza che analizziamo oggi offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato alla Corte di Cassazione. Questo provvedimento sottolinea come la mancanza dei requisiti di legge non solo impedisca l’esame nel merito della questione, ma comporti anche significative sanzioni economiche per chi ha proposto l’impugnazione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 1° luglio 2024. Il ricorrente, nato nel 1994, ha deciso di impugnare tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. La Settima Sezione Penale è stata chiamata a pronunciarsi sulla validità di questo ricorso in un’udienza tenutasi il 4 febbraio 2025.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato e dato avviso alle parti, ha emesso una decisione netta e definitiva. Con ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione impedisce alla Corte di entrare nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente, bloccando di fatto il processo di revisione della sentenza impugnata. La conseguenza più diretta di tale declaratoria è la condanna del ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma aggiuntiva a titolo sanzionatorio.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente sintetico, la decisione di dichiarare un ricorso inammissibile si fonda su ragioni procedurali ben precise, anche se non esplicitate nel dettaglio nel documento. In generale, un ricorso può essere dichiarato inammissibile per vari motivi, come la tardività nella presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, o vizi di forma. Nel caso di specie, la Corte ha semplicemente ‘rilevato’ che il ricorso doveva essere dichiarato tale. La motivazione principale, quindi, risiede nel mancato rispetto dei presupposti che la legge impone per adire la Suprema Corte. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende non è una punizione nel merito, ma una conseguenza automatica prevista dalla legge per scoraggiare impugnazioni presentate senza un valido fondamento giuridico, che finirebbero per gravare inutilmente sul sistema giudiziario.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conclusione di questa vicenda è un monito importante. Presentare un ricorso in Cassazione non è un’azione da intraprendere alla leggera. La declaratoria di inammissibilità comporta implicazioni economiche severe per il ricorrente, che si trova a dover sostenere non solo i costi del procedimento ma anche una sanzione pecuniaria rilevante. Questa decisione rafforza il principio secondo cui l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, deve essere esercitato con responsabilità e cognizione di causa, basandosi su motivi di impugnazione solidi e legalmente ammessi. Per i cittadini, ciò significa affidarsi a una difesa tecnica competente in grado di valutare attentamente le reali possibilità di successo di un’impugnazione prima di procedere.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti procedurali o formali richiesti dalla legge. La sentenza impugnata diventa quindi definitiva.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato presentato contro la sentenza emessa in data 01/07/2024 dalla Corte d’Appello di Bologna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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