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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’esito di un procedimento giudiziario non dipende solo dalle ragioni di merito, ma anche dal rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è l’istituto del ricorso inammissibile, come emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Questo provvedimento sottolinea come un errore nella forma o nei presupposti dell’impugnazione possa precludere ogni discussione sul fondo della questione, con significative conseguenze economiche per chi agisce in giudizio.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia in data 8 aprile 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, ha adito l’ultimo grado di giudizio. La Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 12 marzo 2025, ha esaminato il ricorso proposto.

La Decisione della Corte e le Conseguenze del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito della questione sollevata dal ricorrente. La sua decisione, formalizzata in un’ordinanza, si è concentrata esclusivamente su un aspetto preliminare: la validità stessa del ricorso. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria ha impedito ai giudici di valutare se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno. La conseguenza diretta e automatica di tale decisione è stata la condanna del ricorrente a sostenere non solo le spese del procedimento, ma anche a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza è estremamente sintetico e si concentra sul dispositivo (la decisione finale, nota con l’acronimo P.Q.M. – Per Questi Motivi). Non vengono esplicitate le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in ambito processuale penale, le cause di inammissibilità sono tassativamente previste dalla legge. Queste possono includere, a titolo esemplificativo, la presentazione del ricorso oltre i termini perentori, la mancanza di motivi specifici di impugnazione, la non legittimazione del proponente o la mancata osservanza di altre formalità prescritte. La decisione della Corte, quindi, si fonda implicitamente sul riscontro di uno di questi vizi procedurali, ritenuto così grave da impedire l’analisi del merito.

Le Conclusioni

Questa pronuncia, pur nella sua brevità, offre un importante monito sull’importanza della tecnica processuale. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa per far valere le proprie ragioni, ma comporta anche un aggravio economico certo e talvolta consistente. Per il cittadino, ciò significa che l’assistenza di un legale esperto in procedure di impugnazione è fondamentale per evitare di incorrere in errori formali che possono vanificare l’intero percorso giudiziario. La condanna alla Cassa delle ammende, inoltre, assume una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di impugnazioni avventate o dilatorie, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal soggetto.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

L’ordinanza spiega perché il ricorso è stato giudicato inammissibile?
No, il testo del provvedimento si limita a comunicare la decisione di inammissibilità e le relative condanne, senza specificare i motivi procedurali che hanno portato a tale esito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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