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Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. Questa decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Il caso sottolinea le conseguenze procedurali di un’impugnazione che non supera il vaglio di ammissibilità.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Sanzioni Pecuniarie

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un esempio lampante è quando un’impugnazione viene giudicata un ricorso inammissibile, un’eventualità che chiude la porta a un ulteriore esame della causa e comporta conseguenze economiche significative per chi ha proposto l’appello. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ce ne offre una chiara dimostrazione.

Il Contesto Processuale

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari. Il ricorrente, un individuo nato nel 1982, ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado. Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con un ostacolo puramente procedurale.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato e dato avviso alle parti, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza perentoria. I Giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa qualifica indica che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi, formali o sostanziali, previsti dalla legge per poter essere esaminato nel merito. Le ragioni possono essere molteplici: dalla presentazione fuori termine alla manifesta infondatezza dei motivi, fino alla mancanza di specificità delle censure mosse alla sentenza impugnata.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle specifiche ragioni di inammissibilità, la decisione stessa è una motivazione. Implica che, all’esito della disamina preliminare, la Corte ha riscontrato vizi tali da impedire una discussione sul fondo della questione. La pronuncia di inammissibilità serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a garantire l’efficienza del sistema giudiziario, evitando che la Corte Suprema sia gravata da ricorsi palesemente infondati o proposti in violazione delle norme procedurali. La condanna accessoria al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione deterrente, per scoraggiare la presentazione di impugnazioni avventate.

Le Conclusioni: Condanna alle Spese e Sanzione Pecuniaria

La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Al contrario, l’ordinanza ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento. In secondo luogo, il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria che la legge prevede proprio per i casi di inammissibilità del ricorso in Cassazione, con lo scopo di sanzionare l’utilizzo improprio della giustizia e finanziare il miglioramento del sistema penitenziario. La decisione, pertanto, non solo rende definitiva la sentenza della Corte d’Appello, ma aggiunge un ulteriore onere economico per il ricorrente.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel merito dalla Corte perché presenta vizi formali o sostanziali che ne impediscono la valutazione, come ad esempio la manifesta infondatezza dei motivi.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in tremila euro.

La dichiarazione di inammissibilità modifica la sentenza precedente?
No, la dichiarazione di inammissibilità non modifica la decisione impugnata. Al contrario, la rende definitiva e non più soggetta a ulteriori impugnazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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