LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria, confermando l’importanza dei requisiti di ammissibilità delle impugnazioni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato davanti alla Corte di Cassazione. Con una decisione netta, i giudici hanno respinto l’impugnazione, condannando il ricorrente a sostenere non solo le spese del procedimento, ma anche una sanzione pecuniaria. Questo caso sottolinea l’importanza cruciale di una corretta formulazione dei motivi di ricorso nel processo penale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 23 ottobre 2024. Il ricorrente, un giovane nato nel 2002, ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado rivolgendosi alla Suprema Corte di Cassazione. Il procedimento si è svolto dinanzi alla Settima Sezione Penale, con udienza fissata per il 9 maggio 2025.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, ha emesso una sintetica ma perentoria ordinanza. Il dispositivo, noto come P.Q.M. (Per Questi Motivi), dichiara il ricorso inammissibile. Tale pronuncia impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, fermando il procedimento a una fase preliminare di valutazione. La conseguenza diretta di questa decisione è che la sentenza della Corte d’Appello di Milano diventa definitiva e non più impugnabile. Oltre a ciò, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per i casi di impugnazione inammissibile, volta a scoraggiare ricorsi pretestuosi o dilatori.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo analizzare le cause più comuni che portano a tale esito in sede di legittimità. Il ricorso per Cassazione può essere proposto solo per violazione di legge o per vizi di motivazione, non per riesaminare i fatti del processo. Un ricorso inammissibile può derivare da diversi fattori, tra cui:
* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali norme di legge sarebbero state violate o quali difetti logici affliggerebbero la motivazione della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di merito: Il ricorrente tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione delle prove o una diversa ricostruzione dei fatti, compiti che spettano esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta i requisiti di forma prescritti dal codice di procedura penale, come la sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione.
La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta e automatica, prevista dalla legge per sanzionare l’abuso dello strumento processuale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità, ma una barriera che protegge la funzione della Corte di Cassazione, chiamata a garantire l’uniforme interpretazione della legge e non a fungere da terzo grado di giudizio sul merito. Per i cittadini e i loro difensori, ciò si traduce nella necessità di valutare attentamente i presupposti per un ricorso, consapevoli che un’impugnazione infondata o mal formulata comporta non solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di costi significativo. La decisione serve quindi da monito sull’importanza della diligenza e della perizia tecnica nella redazione degli atti processuali.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché il ricorso non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile è condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La decisione della Corte di Cassazione ha modificato la sentenza precedente?
No, dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte di Cassazione non ha modificato la sentenza della Corte d’Appello, che è quindi diventata definitiva e irrevocabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati