Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna alle Spese
L’esito di un processo non si conclude sempre con una sentenza che stabilisce chi ha torto o ragione nel merito. A volte, il percorso si interrompe prima a causa di un ricorso inammissibile, una pronuncia che ha conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare cosa accade in questi casi e perché il sistema prevede sanzioni precise.
I Fatti del Caso
Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. L’appellante, un cittadino nato nel 1976, ha cercato di ottenere un’ulteriore revisione del suo caso presso il più alto grado di giudizio. Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con una valutazione preliminare da parte della Suprema Corte.
La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, dopo aver sentito la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, non è entrata nel merito della questione. Ha invece emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha comportato due conseguenze dirette e automatiche per il ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a rimborsare i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende: Oltre alle spese, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare a favore di questo specifico ente.
Questa pronuncia, pur essendo molto sintetica, è emblematica del rigore con cui il sistema giudiziario tratta le impugnazioni che non rispettano i requisiti di legge.
Le Motivazioni
L’ordinanza non esplicita i motivi specifici dell’inammissibilità, trattandosi di una pronuncia standardizzata. Tuttavia, possiamo analizzare le ragioni generali che portano a una tale declaratoria. Un ricorso è inammissibile quando manca di uno dei presupposti richiesti dalla legge per poter essere esaminato. Le cause possono essere molteplici: la presentazione oltre i termini perentori, la mancanza di motivi specifici di impugnazione, l’assenza di un interesse concreto del ricorrente o la proposizione di questioni di fatto che non possono essere valutate in sede di legittimità.
La motivazione dietro la condanna alle spese e alla sanzione è duplice. In primo luogo, ha una funzione deterrente: scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, dilatori o presentati senza la dovuta diligenza tecnica, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. In secondo luogo, il versamento alla Cassa delle ammende contribuisce a finanziare programmi di reinserimento sociale per i detenuti, creando un circolo virtuoso in cui le sanzioni per l’abuso dello strumento processuale vengono reinvestite nel sistema penitenziario.
Le Conclusioni
La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia e il diritto di impugnazione devono essere esercitati con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro, ma comporta costi certi e talvolta ingenti. Per i cittadini, ciò significa che la scelta di impugnare una sentenza deve essere attentamente ponderata, preferibilmente con l’assistenza di un legale esperto in grado di valutare le reali possibilità di successo e i rischi connessi. Per gli operatori del diritto, è un monito costante sulla necessità di redigere atti che rispettino scrupolosamente i requisiti formali e sostanziali imposti dal codice di rito, per evitare di esporre i propri assistiti a conseguenze economiche negative e per contribuire all’efficienza del sistema giudiziario.
Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
La Corte non esamina il merito della questione e condanna la persona che ha presentato il ricorso al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria inflitta in questo caso?
Nell’ordinanza esaminata, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, oltre al pagamento delle spese processuali.
Perché viene applicata una sanzione in caso di ricorso inammissibile?
La sanzione ha lo scopo di scoraggiare la presentazione di impugnazioni infondate o pretestuose, che appesantiscono il lavoro della giustizia, e di finanziare, tramite la Cassa delle ammende, progetti destinati al sistema penitenziario.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18288 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18288 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a GENOVA il 18/08/1976
avverso la sentenza del 26/03/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 28029/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 371 cod.
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità e alla valutazione prove;
Ritenuto il motivo inammissibile perché, da una parte, meramente riproduttivo di censure già
adeguatamente valutate dai Giudici di merito e sostanzialmente volte a sollecitare una divers valutazione delle prova e una diversa ricostruzione dei fatti, e, dall’altra, obiettivamente ge
rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confrontano in relazio a specifiche evidenze probatorie (cfr. teste COGNOME);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 10 gennaio 2025.