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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro, equitativamente determinata in base ai motivi del ricorso stesso.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato dinanzi alla Corte di Cassazione. Comprendere questo istituto è fondamentale per chiunque si avvicini al mondo della giustizia penale, poiché evidenzia come l’accesso all’ultimo grado di giudizio sia regolato da criteri rigorosi e come la sua presentazione non sia priva di rischi economici.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 30 aprile 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito la Suprema Corte di Cassazione, il massimo organo della giurisdizione italiana.

La Decisione sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ricevuto il ricorso e udito la relazione del Consigliere, ha emesso una decisione netta e perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un giudizio preliminare sulla validità stessa dell’impugnazione. La conseguenza diretta di tale decisione non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche una condanna per il ricorrente.

Nello specifico, la Corte ha condannato l’appellante al pagamento di due diverse somme:

1. Le spese processuali sostenute per il giudizio di legittimità.
2. Una somma di tremila euro da versare in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Condanna

Il provvedimento non si dilunga nell’esporre le ragioni specifiche che hanno portato a considerare il ricorso inammissibile. Tuttavia, fornisce un indizio cruciale riguardo alla determinazione della sanzione pecuniaria. La somma di tremila euro, si legge nell’ordinanza, è stata ‘equitativamente fissata in ragione dei motivi dedotti’.

Questa formula suggerisce che i motivi posti a fondamento del ricorso erano palesemente infondati, generici, o non conformi ai rigidi requisiti richiesti per un ricorso in Cassazione. La legge prevede infatti che la Corte possa sanzionare la parte che ha proposto un ricorso con colpa, al fine di scoraggiare impugnazioni dilatorie o manifestamente prive di fondamento, che congestionano il sistema giudiziario.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione analizzata ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: adire la Corte di Cassazione non è un diritto esercitabile senza conseguenze. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per il ricorrente, ma comporta anche un esborso economico significativo. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende funge da deterrente, obbligando le parti e i loro difensori a una valutazione attenta e scrupolosa sulla fondatezza e sulla corretta formulazione dei motivi di ricorso, prima di impegnare le risorse del più alto organo giurisdizionale dello Stato.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base al provvedimento esaminato, chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso?
La Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una sanzione oltre alle spese?
Questa sanzione è una conseguenza prevista dalla legge per la presentazione di un ricorso inammissibile. Nel caso specifico, l’importo è stato stabilito equitativamente dalla Corte in base alla natura dei motivi di ricorso presentati, che sono stati evidentemente ritenuti non meritevoli di accoglimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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