LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: la Cassazione e le spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione, presa senza formalità procedurali, si basa sulla riproposizione di questioni già rinunciate in appello. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, applicando una procedura semplificata che porta a conseguenze significative per i ricorrenti. Questo caso evidenzia l’importanza del rispetto dei requisiti formali e sostanziali nell’impugnazione di una sentenza. Analizziamo i dettagli della decisione per comprendere le ragioni che hanno portato a tale esito e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Due soggetti avevano proposto ricorso per cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. Il loro caso, dopo il giudizio di secondo grado, è approdato dinanzi alla Suprema Corte per la valutazione della legittimità della decisione impugnata. Tuttavia, l’iter processuale si è interrotto bruscamente a causa di un vizio procedurale fondamentale.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha dichiarato i ricorsi proposti come inammissibili. La decisione è stata presa senza le formalità di procedura, ai sensi dell’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma consente alla Corte di adottare una procedura accelerata quando l’inammissibilità del ricorso è palese.

Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è una conseguenza tipica della presentazione di un ricorso giudicato inammissibile, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o prive dei requisiti di legge.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione centrale della decisione risiede nel fatto che i ricorrenti avevano riproposto questioni di merito già investite con i motivi di appello ai quali, però, avevano successivamente rinunciato. La Corte richiama un principio consolidato, espresso anche in una precedente sentenza (Sez. 6, n. 37043 del 09/07/2003), secondo cui la riproposizione di motivi rinunciati rende l’impugnazione inammissibile.

La rinuncia a specifici motivi di appello è un atto che preclude la possibilità di sollevare nuovamente le stesse questioni in una fase successiva del giudizio. Tentare di farlo in Cassazione costituisce un vizio procedurale insanabile. Di fronte a tale evidenza, la legge permette alla Corte di procedere con rito camerale semplificato, dichiarando il ricorso inammissibile senza necessità di un’udienza pubblica.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: i motivi di ricorso devono essere formulati con precisione e coerenza rispetto alle fasi processuali precedenti. La rinuncia a un motivo di gravame è un atto definitivo che non può essere aggirato. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la fine del percorso giudiziario e la conferma della sentenza impugnata, ma anche un onere economico significativo per i ricorrenti. La decisione serve da monito sull’importanza di una strategia difensiva attenta e consapevole, che eviti di incorrere in vizi procedurali che possono compromettere irrimediabilmente l’esito del giudizio di legittimità.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo specifico i ricorsi in questo caso sono stati dichiarati inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché riproponevano questioni di merito che erano state oggetto di motivi di appello ai quali i ricorrenti avevano già rinunciato in una fase precedente del giudizio.

Cosa prevede l’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale?
Questo articolo consente alla Corte di Cassazione di dichiarare un ricorso inammissibile attraverso una procedura semplificata e senza le formalità di un’udienza pubblica, quando i motivi di inammissibilità sono evidenti e non richiedono un approfondito dibattimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati