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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le spese

La Corte di Cassazione ha esaminato un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro. Con ordinanza, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito della questione. Di conseguenza, il proponente del ricorso è stato condannato a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea le severe conseguenze procedurali di un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Questo provvedimento, sebbene sintetico, è emblematico per comprendere come il mancato rispetto dei requisiti procedurali possa precludere l’esame nel merito di una vicenda giudiziaria, comportando al contempo significative sanzioni economiche per il ricorrente. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro in data 4 novembre 2024. Il ricorrente, un uomo nato nel 1975, ha cercato di ottenere la riforma della decisione di secondo grado, portando le sue doglianze dinanzi ai giudici di legittimità. Il fascicolo è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione al 20 maggio 2025.

Il Percorso Giudiziario

Il percorso che porta un caso fino alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento. La Corte non riesamina i fatti del processo, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e rispettato le norme procedurali. In questo caso, l’oggetto del contendere era la legittimità della sentenza della Corte d’Appello.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

Durante l’udienza del 20 maggio 2025, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, la Corte ha emesso la sua decisione. Con una stringata ma perentoria ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa statuizione è di fondamentale importanza: dichiarare un ricorso inammissibile significa che la Corte non è entrata nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente. Non ha valutato se le sue argomentazioni fossero fondate o meno. L’atto è stato semplicemente respinto per una ragione pregiudiziale, legata alla mancanza dei presupposti richiesti dalla legge per poter procedere a un esame di merito.

Le conseguenze di tale declaratoria sono state immediate e gravose per il ricorrente, che è stato condannato al pagamento di:
1. Le spese processuali sostenute nel giudizio di Cassazione.
2. Una somma di 3.000 euro da versare alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che la legge prevede proprio per i casi di inammissibilità del ricorso per cassazione in materia penale.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame non esplicita le specifiche ragioni che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariati motivi, tutti riconducibili a vizi dell’atto introduttivo. Tra le cause più frequenti vi sono:
* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali violazioni di legge sarebbero state commesse dai giudici di merito.
* Proposizione di censure di fatto: Il ricorrente tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Vizi di forma: L’atto non rispetta i requisiti formali richiesti dal codice di procedura penale.

La decisione, quindi, si fonda su una valutazione puramente tecnica e procedurale, che ha impedito alla Corte di procedere oltre.

Le Conclusioni

La pronuncia analizzata è un monito sull’importanza della tecnica e del rigore nella redazione degli atti giudiziari, specialmente in un giudizio di legittimità come quello dinanzi alla Corte di Cassazione. Un ricorso inammissibile non solo vanifica la possibilità di far valere le proprie ragioni, ma comporta anche una condanna economica certa. La sentenza della Corte d’Appello diventa così definitiva, e il ricorrente si trova a dover sostenere costi aggiuntivi a causa di un’impugnazione che non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità. Per gli operatori del diritto, questo caso ribadisce la necessità di una preparazione meticolosa e di un’attenta analisi dei presupposti processuali prima di adire la Suprema Corte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso è dichiarato inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa “inammissibile” in questo contesto?
Significa che il ricorso non è stato esaminato nel merito perché mancava dei requisiti previsti dalla legge per essere giudicato. La Corte non ha valutato se il ricorrente avesse ragione o torto, ma ha semplicemente respinto l’atto per vizi procedurali o di forma.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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