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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le spese

Un’ordinanza della Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi. La Corte ribadisce che il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento, ma solo quelli decisivi. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta e Presenta il Conto

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una strada sempre percorribile. La Corte Suprema di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito i severi criteri di ammissibilità, dichiarando un ricorso inammissibile per la genericità dei motivi e condannando il ricorrente a significative sanzioni economiche. Questa decisione offre uno spunto fondamentale per comprendere i limiti dell’impugnazione e le conseguenze di un appello non adeguatamente fondato.

I Fatti del Caso

Il caso nasce da un ricorso presentato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 11 giugno 2024. Il ricorrente ha impugnato tale decisione, portando le sue doglianze dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato, poiché l’organo giudicante ha rapidamente rilevato una carenza fondamentale nell’atto di appello.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione non entra nel merito della questione, ovvero non valuta se il ricorrente avesse ragione o torto sui fatti. La decisione si ferma a un livello precedente, quello procedurale, stabilendo che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per poter essere esaminato.

La diretta conseguenza di questa declaratoria è stata duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione alla base della decisione è di natura prettamente processuale e si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità. La Corte ha spiegato che, nella valutazione delle circostanze e degli elementi probatori, non è necessario che il giudice di merito (in questo caso, la Corte d’Appello) prenda in esame e confuti singolarmente ogni argomento favorevole o sfavorevole addotto dalle parti.

È sufficiente, infatti, che il giudice motivi la propria decisione basandosi sugli elementi che ha ritenuto decisivi o comunque rilevanti. Tutti gli altri argomenti, anche se non esplicitamente menzionati, si considerano implicitamente disattesi o superati dalla valutazione complessiva. Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha ritenuto che la sentenza impugnata si fosse attenuta a questa regola, rendendo quindi le censure del ricorrente generiche e, di fatto, un tentativo di ridiscutere il merito della vicenda, cosa non consentita in sede di legittimità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma la linea rigorosa della Corte di Cassazione nel filtrare i ricorsi che le vengono sottoposti. La decisione serve da monito: un ricorso in Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità chiari e specifici, come la violazione di legge o il vizio di motivazione, e non può risolversi in una mera riproposizione delle stesse argomentazioni già valutate nei gradi di merito. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti per chi lo propone, agendo come deterrente contro impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel suo contenuto (nel merito) perché non rispetta i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. In questo caso, i motivi sono stati considerati generici.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del processo e di una somma di denaro, che in questa vicenda ammonta a 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Il giudice è obbligato a considerare ogni singolo elemento presentato dalle parti nella sua motivazione?
No. Secondo quanto stabilito dall’ordinanza, è sufficiente che il giudice motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi, implicitamente respingendo tutti gli altri non menzionati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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