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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le sanzioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. Tale decisione ha impedito l’analisi del merito della causa e ha comportato per la ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Corte di Cassazione

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione evidenzia un aspetto cruciale del diritto processuale penale: le conseguenze di un ricorso inammissibile. Questo provvedimento, pur nella sua brevità, offre spunti fondamentali sull’importanza del rispetto dei requisiti formali e sostanziali per accedere al giudizio di legittimità e sulle sanzioni previste in caso di violazione. Quando un ricorso viene giudicato tale, la Corte non entra nel merito della questione, fermando il suo esame a una valutazione preliminare con importanti conseguenze per chi ha promosso l’azione.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia in data 4 luglio 2024. La parte ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, il più alto grado di giurisdizione nel nostro ordinamento. La Settima Sezione Penale della Corte, dopo aver ricevuto il ricorso e dato avviso alle parti, ha fissato l’udienza per la discussione. All’esito dell’udienza, la Corte ha emesso la sua decisione attraverso un’ordinanza.

La Decisione della Corte e le Conseguenze del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione significa che l’atto di impugnazione non possedeva i presupposti richiesti dalla legge per poter essere validamente esaminato. Di conseguenza, la Corte non ha valutato se le doglianze della ricorrente fossero fondate o meno, ma si è limitata a constatare un vizio preliminare che ha precluso ogni ulteriore analisi.

La declaratoria di inammissibilità ha prodotto due effetti giuridici ed economici ben precisi, come disposto nel dispositivo dell’ordinanza:
1. Condanna alle spese processuali: La ricorrente è stata condannata al pagamento di tutti i costi legati al procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata inoltre disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che la legge prevede specificamente per i casi di inammissibilità del ricorso in Cassazione, al fine di scoraggiare impugnazioni palesemente infondate o dilatorie.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la decisione si fonda sull’applicazione dei principi che regolano il giudizio di legittimità. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariati motivi, come la mancanza di uno dei motivi specificamente previsti dalla legge, la genericità delle censure, la proposizione di questioni di fatto che non possono essere riesaminate in sede di legittimità o il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una punizione discrezionale, ma una conseguenza quasi automatica prevista dal codice di procedura penale, volta a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a gravare la parte che ha inutilmente attivato la macchina giudiziaria del massimo grado.

Conclusioni

Questa ordinanza, pur non entrando nel vivo di una vicenda criminale, funge da monito sull’importanza della tecnica e del rigore nella redazione degli atti di impugnazione. Accedere alla Corte di Cassazione richiede il rispetto di paletti procedurali molto stringenti. Un ricorso inammissibile non solo vanifica la possibilità di ottenere una riforma della sentenza impugnata, ma si traduce anche in un esborso economico significativo per il proponente. La decisione sottolinea, pertanto, la necessità di un’attenta valutazione preliminare sulla fondatezza e sulla corretta formulazione del ricorso prima di adire la Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la Corte non lo esamina nel merito, cioè non valuta se le ragioni dell’appellante sono fondate o meno.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile è condannata a pagare le spese del procedimento e a versare una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a tremila euro, alla Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha analizzato la sentenza della Corte d’Appello?
No. Con la dichiarazione di inammissibilità, la Corte di Cassazione si è fermata a una valutazione preliminare dell’atto di impugnazione, senza procedere a un esame nel merito della sentenza emessa dalla Corte d’Appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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