Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude le Porte
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Con una decisione netta e concisa, i giudici di legittimità hanno chiuso definitivamente la vicenda processuale per un imputato, condannandolo a significative sanzioni economiche. Questo caso sottolinea l’importanza di rispettare scrupolosamente le regole procedurali quando si decide di impugnare una sentenza.
I Fatti del Caso: Un Appello Respinto
La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Taranto. Il ricorrente, evidentemente insoddisfatto della decisione di secondo grado, ha scelto di adire la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per cercare di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole.
Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con una barriera procedurale insormontabile, che ha impedito ai giudici di entrare nel vivo delle questioni sollevate.
La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 31 marzo 2025, ha tagliato corto, senza mezzi termini. Il verdetto è stato perentorio: Dichiara inammissibile il ricorso
.
Questa declaratoria non è priva di conseguenze. La Corte ha infatti contestualmente condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio di cassazione.
2. Il versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Questa seconda sanzione ha una natura punitiva e serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle norme di rito, che congestionano inutilmente il sistema giudiziario.
Le Motivazioni: Il Silenzio dell’Ordinanza e le Ragioni dell’Inammissibilità
L’ordinanza in commento è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Questa prassi è comune per la Sezione Settima della Cassazione, che spesso si occupa di filtrare i ricorsi manifestamente infondati o irrituali.
In generale, un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause, tra cui:
* Mancanza di motivi specifici: Il ricorso non indica chiaramente le violazioni di legge o i vizi logici della sentenza impugnata.
* Proposizione di censure di merito: Il ricorrente chiede alla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che spetta ai giudici di primo e secondo grado e non alla Corte di legittimità.
* Vizi formali: L’atto di ricorso non rispetta le forme previste dal codice di procedura penale.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
Pur non conoscendo il motivo esatto nel caso di specie, è certo che l’impugnazione presentata era affetta da un vizio talmente evidente da non superare il primo vaglio di ammissibilità.
Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia
La decisione della Cassazione ha effetti pratici immediati e definitivi. Innanzitutto, la sentenza della Corte d’Appello diventa irrevocabile, passando in giudicato. Ciò significa che la condanna (o l’assoluzione) contenuta in essa non può più essere messa in discussione.
In secondo luogo, il ricorrente subisce un danno economico non trascurabile, dato dalla somma delle spese processuali e della sanzione di 3.000 euro. Questo rappresenta un monito per chiunque intenda percorrere la strada del ricorso in Cassazione: è fondamentale affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di legge, per evitare che l’impugnazione si traduca non solo in una sconfitta, ma anche in un ulteriore aggravio di costi.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di impugnazione non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, impedendo una valutazione nel vivo del caso.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, tale somma è stata fissata in 3.000 euro.
La decisione di inammissibilità della Cassazione può essere a sua volta impugnata?
No, le decisioni della Corte di Cassazione sono definitive e non possono essere oggetto di ulteriore impugnazione. Con la dichiarazione di inammissibilità, la sentenza precedente diventa irrevocabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14315 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 14315 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 31/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato a TARANTO il 11/12/1967
avverso la sentenza del 28/05/2024 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
R.G.N. 41900/24 COGNOME
OSSERVA
gli atti e la sentenza impugnata (afferente al reato di cui all’art. 337
Visti cod. pen.);
i motivi di ricorso;
esaminati ritenuto
che i due motivi dedotti con il ricorso, aventi a oggetto rispettivamente – violazione di legge e vizio di motivazione circa la mancata
applicazione della esimente di cui all’art. 393-bis cod. pen. e della causa di non punibilità
ex art. 131-bis cod. pen., esulano dalla valutazione di legittimità,
avendo il giudice del gravame motivato in maniera logica, coerente e puntuale su detti punti (cfr., in ordine, pagg. 7-10; 10 della sentenza impugnata);
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la rilevato,
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 31/03/2025