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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le conseguenze

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più netti e severi nel processo di impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. Questa introduzione analizza un’ordinanza recente che illustra perfettamente le conseguenze economiche di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, un monito per chi intende adire il giudice di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto, nato a Roma nel 1984, avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 13 settembre 2024. Senza entrare nel merito della vicenda sostanziale, l’attenzione si concentra sull’atto di impugnazione e sulla sua valutazione da parte dei giudici di legittimità.

La Decisione della Corte di Cassazione

Riunita in camera di consiglio il 15 aprile 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso. L’esito, cristallizzato in una sintetica ma inequivocabile ordinanza, è stato quello di dichiarare il ricorso proposto totalmente inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di esaminare le ragioni di merito sollevate dal ricorrente, fermando il giudizio a una fase preliminare.

Le Conseguenze del Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità, ma porta con sé conseguenze patrimoniali significative per il ricorrente. La Corte, infatti, non si è limitata a respingere l’impugnazione, ma ha applicato le disposizioni di legge che sanzionano l’introduzione di un ricorso privo dei requisiti essenziali. Nello specifico, il ricorrente è stato condannato a due pagamenti:

1. Pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi generali del procedimento di Cassazione avviato.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: la Corte ha stabilito una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questo importo non è un risarcimento per la controparte, ma un versamento a un fondo statale destinato al miglioramento del sistema penitenziario.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente concisa e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a ritenere il ricorso inammissibile. Tuttavia, la giurisprudenza in materia è consolidata: un ricorso può essere dichiarato inammissibile per una serie di vizi, come la manifesta infondatezza dei motivi, la proposizione di censure non consentite in sede di legittimità (ad esempio, richieste di rivalutazione dei fatti), o la mancanza di requisiti formali previsti dal codice di procedura penale. La decisione di condannare il ricorrente anche a una sanzione pecuniaria suggerisce che i motivi del ricorso sono stati ritenuti palesemente privi di pregio, quasi a configurare un abuso dello strumento processuale.

Le conclusioni

Questo provvedimento ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio straordinario, riservato a censure di legittimità ben precise e fondate. La presentazione di un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma espone il proponente a conseguenze economiche rilevanti. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve da deterrente contro impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, tutelando l’efficienza del sistema giudiziario e la funzione nomofilattica della Suprema Corte.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 13 settembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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