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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le conseguenze

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione evidenzia le conseguenze negative per il ricorrente, condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, sottolineando l’importanza dei requisiti di ammissibilità per accedere al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile in Cassazione: analisi di una decisione e delle sue conseguenze

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma l’accesso a questa fase è tutt’altro che scontato. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per approfondire il tema del ricorso inammissibile e le significative conseguenze economiche che ne derivano per chi lo propone senza rispettare i rigidi requisiti procedurali. Questo provvedimento, seppur estremamente sintetico, è emblematico di come la Corte gestisca le impugnazioni che non superano il primo vaglio di ammissibilità.

I fatti del caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino, emessa nell’ottobre del 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha tentato di portare il caso all’attenzione della Corte di Cassazione per ottenere una revisione della decisione di secondo grado. Il procedimento si è svolto davanti alla Settima Sezione Penale della Corte, che ha deciso con rito semplificato, come spesso accade per le questioni di manifesta inammissibilità.

La decisione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza con un esito netto e perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di analizzare le ragioni di fatto e di diritto sollevate dal ricorrente. La declaratoria di inammissibilità pone fine al percorso giudiziario, confermando in via definitiva la sentenza impugnata.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente concisa e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla decisione. Si limita a rilevare che, sulla base degli atti, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile. Sebbene possa sembrare una motivazione insufficiente, questo stile è tipico delle decisioni della Settima Sezione Penale, che si occupa proprio di filtrare i ricorsi, rigettando quelli palesemente infondati o privi dei requisiti formali. Le cause di inammissibilità sono molteplici e possono riguardare, ad esempio, la presentazione del ricorso fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), o la proposizione di questioni di mero fatto, non consentite in sede di legittimità. La decisione implica che, nel caso di specie, il ricorso presentava vizi talmente evidenti da non richiedere un’analisi approfondita.

Le conclusioni

Le conseguenze pratiche di una declaratoria di ricorso inammissibile sono severe. La Corte non si è limitata a respingere l’impugnazione, ma ha anche condannato il ricorrente a sostenere due oneri economici significativi: il pagamento delle spese processuali relative al giudizio di cassazione e il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o dilatori. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: il ricorso in Cassazione non è una terza istanza di merito, ma un rimedio straordinario, il cui accesso è subordinato al rigoroso rispetto delle regole procedurali. Proporre un’impugnazione senza un’attenta valutazione dei presupposti di ammissibilità espone il cittadino a conseguenze economiche rilevanti, oltre a rendere definitiva la condanna subita.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere a un esame del merito della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato proposto il ricorso?
Il ricorso era stato presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino emessa in data 22 ottobre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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