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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le conseguenze

La Corte di Cassazione ha esaminato un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. Con una breve ordinanza, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro, confermando la definitività della sentenza di secondo grado.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi e Conseguenze di un’Ordinanza

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rispetto rigoroso delle norme procedurali. Un esempio emblematico è la dichiarazione di ricorso inammissibile, un provvedimento che impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il merito della questione. In questo articolo analizzeremo un’ordinanza della Suprema Corte che illustra chiaramente le conseguenze di un’impugnazione carente dei presupposti di legge, con la conseguente condanna del ricorrente a sanzioni economiche.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto dalla Suprema Corte

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova in data 4 novembre 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. L’udienza per la discussione del caso è stata fissata per il 5 maggio 2025. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato dal proponente.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

Con un’ordinanza sintetica ma perentoria, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un controllo preliminare sulla validità formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. La decisione ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a sostenere i costi del giudizio di legittimità.
2. Sanzione pecuniaria: È stata disposta la condanna al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare progetti di recupero per i detenuti.

Le motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio i motivi specifici dell’inammissibilità, possiamo dedurli dalla prassi consolidata della Corte di Cassazione. Un ricorso inammissibile viene dichiarato tale per diverse ragioni, tutte riconducibili a vizi dell’atto di impugnazione. Tra le cause più comuni vi sono:

* Mancanza di motivi specifici: Il ricorso non indica in modo chiaro e preciso le violazioni di legge o i vizi di motivazione che si intendono denunciare.
* Proposizione di questioni di fatto: La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione delle norme giuridiche. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è, per sua natura, inammissibile.
* Vizi formali: L’atto potrebbe essere stato presentato fuori termine o da un soggetto non legittimato.

La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel rispetto delle regole. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. La sentenza della Corte d’Appello, non potendo essere esaminata nel merito, diventa definitiva e passa in giudicato. Per i professionisti del diritto, questo caso serve come monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione rigorosi e ben motivati, concentrandosi esclusivamente sulle questioni di legittimità ammesse in sede di Cassazione. Per i cittadini, è la dimostrazione che il percorso giudiziario ha tappe e requisiti che non possono essere ignorati.

Cosa significa quando la Cassazione dichiara un ricorso ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito perché è privo dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la decisione impugnata diventa definitiva e non più contestabile.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo specifico caso ammonta a 3.000 euro da versare alla Cassa delle ammende.

La decisione della Corte d’Appello è stata modificata da questa ordinanza?
No, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso non modifica la sentenza della Corte d’Appello. Al contrario, ne causa la definitività, rendendola esecutiva a tutti gli effetti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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