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Ricorso inammissibile: la Cassazione e le conseguenze

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 25 giugno 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due ricorrenti avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. La decisione ha comportato la condanna delle appellanti al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze procedurali di un appello che non rispetta i requisiti di legge.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Cosa Succede Quando l’Appello Viene Respinto dalla Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma cosa accade se l’atto non rispetta i rigidi requisiti formali previsti dalla legge? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile, evidenziando l’importanza di una corretta impostazione processuale.

I Fatti del Caso: Il Contesto del Ricorso

Due persone proponevano ricorso davanti alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia nel luglio del 2024. L’obiettivo era, come di consueto, ottenere una revisione della decisione del giudice di secondo grado. Tuttavia, il percorso del loro appello si è interrotto bruscamente prima ancora di poter entrare nel merito delle questioni sollevate.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con un’ordinanza emessa il 25 giugno 2025, ha posto fine al procedimento in modo netto. I giudici hanno dichiarato i ricorsi proposti semplicemente inammissibili. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza delle ricorrenti, ma si ferma a un livello precedente, quello della validità stessa dell’atto di impugnazione. La conseguenza diretta è stata la condanna delle ricorrenti al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Dichiarazione di Inammissibilità

L’ordinanza, per sua natura sintetica, non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in casi come questo, la decisione si fonda sulla mancanza dei requisiti essenziali che ogni ricorso per Cassazione deve possedere. Un ricorso inammissibile può derivare da vizi di forma, dalla tardività della sua presentazione, o, molto frequentemente, dalla genericità dei motivi, che non riescono a individuare specifiche violazioni di legge da parte del giudice precedente. La Corte, ritenendo che l’appello non superasse questo vaglio preliminare, ha applicato la sanzione processuale prevista dalla legge, senza procedere all’analisi delle argomentazioni difensive.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, è subordinato al rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo vanifica la possibilità di ottenere una revisione della sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. La condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende funge da deterrente contro la presentazione di appelli esplorativi o non adeguatamente fondati, garantendo che la Corte di Cassazione possa concentrarsi sui casi che sollevano questioni di diritto meritevoli di approfondimento.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che il ricorso non viene esaminato nel merito perché manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. La Corte non valuta se la sentenza impugnata sia giusta o sbagliata, ma si ferma a una verifica preliminare della validità dell’atto di impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, il cui importo viene stabilito dal giudice, da versare alla Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in tremila euro.

Perché le ricorrenti devono pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Il pagamento di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende è una conseguenza prevista dalla legge in caso di inammissibilità del ricorso per Cassazione. Tale sanzione ha lo scopo di scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, contribuendo al contempo a finanziare progetti per il recupero dei condannati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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