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Ricorso inammissibile: la Cassazione e l’appello

Un automobilista, condannato per guida in stato di alterazione ex art. 187 Codice della Strada, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile poiché i motivi erano una mera ripetizione di quelli già presentati in appello, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza di secondo grado. L’ordinanza ribadisce che la funzione dell’impugnazione è la critica argomentata al provvedimento e non la semplice riproposizione di doglianze già respinte.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello è una Copia Incolla

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la diretta conseguenza di un atto di impugnazione generico, che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente. Questa decisione sottolinea l’importanza di una critica argomentata e puntuale alla sentenza che si intende contestare, pena la chiusura definitiva del processo con condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo alla pena di sei mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda per la violazione dell’articolo 187 del Codice della Strada. La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale, era stata integralmente confermata dalla Corte d’Appello.

Contro la decisione di secondo grado, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione. Il motivo era unico e apparentemente semplice: l’erronea applicazione della legge penale. Secondo la difesa, la responsabilità non poteva sussistere, poiché l’imputato si trovava semplicemente all’interno di un’autovettura in sosta, e non stava guidando.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della questione (se stare in un’auto ferma integri o meno il reato), ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione.

Le Motivazioni: Perché un ricorso è inammissibile?

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno respinto il ricorso. La Corte ha osservato che l’atto presentato era una mera reiterazione delle critiche già esposte nell’appello contro la sentenza di primo grado. In altre parole, la difesa non si è confrontata specificamente con le ragioni logiche e giuridiche con cui la Corte d’Appello aveva motivato la conferma della condanna.

La Cassazione ha ricordato che la funzione tipica di ogni impugnazione, ai sensi degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale, è quella di una ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. Questo richiede:
1. Specificità dei motivi: L’atto deve indicare con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta.
2. Confronto puntuale: È essenziale un dialogo critico con le argomentazioni della sentenza impugnata, evidenziando dove e perché il giudice precedente avrebbe sbagliato.

Se un ricorso, come nel caso di specie, ignora completamente la motivazione della sentenza di secondo grado e si limita a ‘copiare e incollare’ i vecchi motivi, perde la sua funzione essenziale. Diventa un atto sterile che non permette al giudice superiore di valutare la fondatezza delle critiche. Per questo, la legge ne prevede l’inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante per tutti gli operatori del diritto. La preparazione di un atto di impugnazione, specialmente un ricorso per cassazione, non può essere un mero esercizio di stile o una semplice riproposizione di tesi già sconfitte. È un lavoro di analisi certosina della sentenza impugnata.

L’avvocato ha il dovere di ‘smontare’ pezzo per pezzo il ragionamento del giudice precedente, indicando in modo specifico i vizi logici o gli errori di diritto commessi. Qualsiasi approccio diverso, più generico o ripetitivo, espone il proprio assistito non solo a una sicura sconfitta processuale, ma anche a conseguenze economiche negative, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata di 3.000 euro.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché non conteneva una critica specifica e argomentata contro la sentenza della Corte d’Appello, ma si limitava a ripetere le stesse doglianze già presentate e respinte nel precedente grado di giudizio.

Cosa significa che un motivo di ricorso non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata?
Significa che l’atto di impugnazione ignora le ragioni giuridiche e logiche esposte dal giudice nella sentenza che si contesta. Invece di spiegare perché quella specifica motivazione è errata, si limita a riproporre argomenti generici, rendendo l’impugnazione priva della sua funzione essenziale di critica puntuale.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Le conseguenze sono la conclusione definitiva del procedimento con il passaggio in giudicato della sentenza di condanna. Inoltre, il ricorrente viene condannato per legge al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata quantificata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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