Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità dei Motivi
Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente esprimere un generico dissenso. La legge richiede precisione e chiarezza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile a causa della sua assoluta genericità. Questa decisione serve da monito sull’importanza di redigere atti di impugnazione che si confrontino puntualmente con le motivazioni del giudice.
Il Caso: Dalla Condanna per Furto al Ricorso in Cassazione
Il caso trae origine da una condanna per il reato di furto aggravato, confermata dalla Corte di Appello di Genova. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ottenere l’annullamento della condanna. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità ha preso una piega inaspettata, non entrando nel merito della colpevolezza, ma fermandosi a un aspetto puramente procedurale.
La Decisione della Cassazione: Quando un Ricorso è Inammissibile
La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha immediatamente respinto, dichiarandolo inammissibile. Il fulcro della decisione non riguarda la fondatezza delle accuse, ma la modalità con cui l’appello è stato formulato. I giudici hanno constatato che l’imputato aveva contestato la sentenza in modo ‘assolutamente generico’.
L’onere della specificità
Il ricorrente non aveva intrapreso un confronto critico con le motivazioni della sentenza di appello. In altre parole, si era limitato a contestare la decisione senza spiegare nel dettaglio perché le argomentazioni dei giudici di secondo grado fossero errate. Questa mancanza di specificità è un vizio grave che, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, rende l’atto di impugnazione nullo ai fini di un esame nel merito.
Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile: Spese e Sanzioni
La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. La Corte non solo ha reso definitiva la condanna, ma ha anche condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. In aggiunta, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o redatte senza la dovuta diligenza.
Le motivazioni
La motivazione della Corte è lapidaria e si basa su un principio cardine del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione non può essere una mera lamentela, ma deve costituire una critica ragionata e puntuale al provvedimento che si intende contestare. Citando un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 8825 del 2017), la Corte ha ricordato che l’assenza di un confronto specifico con le argomentazioni della decisione impugnata rende il ricorso privo della necessaria specificità, determinandone l’inammissibilità. L’atto del ricorrente non ha superato questa soglia minima, risultando in una contestazione generica e, di conseguenza, inefficace.
Le conclusioni
Questa ordinanza sottolinea un aspetto cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la forma è sostanza. Un ricorso, per essere esaminato, deve essere tecnicamente impeccabile e deve ‘dialogare’ con la sentenza che impugna, smontandone le argomentazioni punto per punto. Un approccio generico non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il ricorrente, rendendo la condanna definitiva e aggravandola con ulteriori spese e sanzioni.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’imputato ha contestato la condanna in modo ‘assolutamente generico’, senza confrontarsi specificamente con le motivazioni contenute nella sentenza della Corte di Appello.
Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la condanna per furto aggravato.
Cosa significa che i motivi del ricorso devono essere ‘specifici’?
Significa che il ricorrente non può limitarsi a una contestazione generica, ma deve indicare in modo chiaro e preciso quali parti della sentenza impugnata ritiene errate e per quali specifiche ragioni di fatto e di diritto, confrontandosi direttamente con l’argomentazione del giudice.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31546 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31546 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 16/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
OUALI NOME (CODICE_FISCALE) nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/09/2023 della CORTE APPELLO di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Rilevato che con la sentenza impugnata la Corte di appello di Genova confermava la condanna del ricorrente per fatti concretanti il delitto di furto aggravato;
Considerato che l’imputato contesta in modo assolutamente generico, senza alcun confronto con le motivazioni della decisione impugnata, i presupposti per l’accertamento della propria responsabilità penale, con conseguente inammissibilità dell’unico motivo perché carente della necessaria specificità (Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, Galtelli, Rv. 268822 – 01);
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 16/05/2024