Ricorso in Cassazione: L’Importanza della Specificità per Evitare una Declaratoria di Ricorso Inammissibile
Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, ma l’accesso non è automatico. Un’ordinanza recente, la n. 9382 del 2024 della Settima Sezione Penale, ci ricorda un principio fondamentale: la specificità dei motivi. Senza di essa, il rischio concreto è quello di veder dichiarato il proprio ricorso inammissibile, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questa decisione per capire perché la precisione nelle argomentazioni è un requisito imprescindibile.
I Fatti del Caso
La vicenda nasce da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo, che lo aveva ritenuto responsabile per un reato legato alla contraffazione. L’imputato, attraverso il suo difensore, contestava la correttezza della motivazione della sentenza di secondo grado, in particolare riguardo alla valutazione sulla “grossolanità” della contraffazione, un elemento che può incidere sulla sussistenza del reato.
L’obiettivo del ricorrente era, in sostanza, ottenere dalla Corte di Cassazione una nuova valutazione delle prove e una ricostruzione dei fatti diversa da quella operata dai giudici di merito nei precedenti gradi di giudizio.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato il ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello procedurale. La Corte ha stabilito che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi per poter essere esaminato. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: la Mancanza di Specificità del Ricorso
Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici hanno respinto l’appello. La Corte ha evidenziato che il ricorso era “privo di concreta specificità”. Ma cosa significa esattamente?
1. Nessuna Critica Giuridica, solo una Rivalutazione dei Fatti: Il ricorso non individuava specifici errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza d’appello. Piuttosto, tentava di proporre una “rivalutazione delle fonti probatorie” e una “alternativa ricostruzione dei fatti”. Questo, però, non è compito della Corte di Cassazione, che è un giudice di legittimità (controlla la corretta applicazione della legge), non un giudice di merito (che valuta le prove e ricostruisce i fatti).
2. Mancanza di Correlazione: I motivi presentati non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni sviluppate dalla Corte d’Appello. Un ricorso efficace deve “dialogare” con la sentenza che impugna, smontandone punto per punto il ragionamento logico-giuridico. In questo caso, il ricorso si limitava a riproporre le stesse lamentele (doglianze) già presentate e respinte in appello, senza spiegare perché la risposta dei giudici di secondo grado fosse errata.
La Corte ha sottolineato che la mancanza di specificità non è solo genericità, ma anche assenza di un confronto critico con la decisione impugnata. Ignorare le motivazioni del giudice che si contesta equivale a presentare un atto non pertinente, destinato a essere dichiarato inammissibile.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza. È necessario redigere un ricorso tecnicamente ineccepibile, che identifichi con estrema precisione i vizi di legittimità (violazione di legge o vizi di motivazione) del provvedimento impugnato. Proporre una semplice rilettura delle prove o ripresentare le stesse argomentazioni già respinte in appello è una strategia destinata al fallimento, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche ulteriori costi economici per il ricorrente.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Cassazione lo ha ritenuto privo di concreta specificità. Invece di contestare errori di diritto o vizi logici della sentenza impugnata, si limitava a proporre una nuova valutazione delle prove, compito che non spetta alla Corte di Cassazione.
Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘privo di concreta specificità’?
Significa che il motivo è generico e non si confronta in modo critico e puntuale con le argomentazioni della decisione che si sta impugnando. Non basta esprimere disaccordo, ma occorre individuare e spiegare con precisione dove e perché il giudice precedente ha sbagliato nell’applicare la legge o nel ragionare.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La sentenza di condanna della Corte d’Appello è così diventata definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 9382 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 9382 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 06/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 17/02/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME;
ritenuto che il ricorso, con il quale si contesta la correttezza della motivazione posta a base del giudizio di responsabilità in relazione alla grossolanità della contraffazione, è privo di concreta specificità e tende a prefigurare una rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fatti mediante criteri di valutazione diversi da quelli adottati dal giudice del merito, estranee al sindacato del presente giudizio ed avulse da pertinente individuazione di specifici e decisivi travisamenti di emergenze processuali valorizzate dai giudicanti;
che, invero, la mancanza di specificità del motivo deve essere apprezzata non solo per la sua genericità, come indeterminatezza, ma anche per la mancanza di correlazione tra la complessità delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione, queste non potendo ignorare le esplicitazioni del giudice censurato, senza cadere nel vizio di mancanza di specificità;
che, nella specie, i giudici del merito hanno ampiamente vagliato e disatteso, con corretti argomenti logici e giuridici (Sez. 5, n. 30539 del 13/05/2021, Ndiaye, Rv. 281702), le doglianze difensive dell’appello, meramente riproposte in questa sede (si veda, in particolare, pag. 3);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 6 febbraio 2024.