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Ricorso inammissibile: la Cassazione e la motivazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorso era manifestamente infondato poiché il giudice di rinvio aveva correttamente ridotto la pena, fornendo una motivazione adeguata come richiesto dalla precedente sentenza di annullamento.

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Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la motivazione del Giudice è sufficiente

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione valuti la fondatezza dei ricorsi, in particolare quando questi riguardano l’operato del giudice di rinvio. In questo caso, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando l’importanza di una motivazione analitica e puntuale da parte del giudice che riesamina il caso dopo un annullamento parziale. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda processuale.

I Fatti del Caso: Il Ritorno in Corte d’Appello

Tre imputati avevano presentato ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Questa Corte si era pronunciata come ‘giudice di rinvio’, ovvero era stata incaricata dalla stessa Cassazione di riesaminare un punto specifico di una precedente decisione: la motivazione relativa agli aumenti di pena applicati per la ‘continuazione’ tra i reati contestati. In sede di rinvio, la Corte d’Appello aveva effettivamente ridotto l’entità della pena per ciascuno degli imputati, accogliendo in parte le doglianze difensive.

Il Nuovo Ricorso in Cassazione

Nonostante la riduzione di pena, i tre imputati, tramite il loro difensore, hanno presentato un ulteriore ricorso in Cassazione. I motivi sollevati erano principalmente tre:

1. Violazione di legge: Si sosteneva che la nuova sentenza non rispettasse le norme di diritto.
2. Vizio di motivazione: Si contestava la logicità e completezza delle argomentazioni usate dalla Corte d’Appello per giustificare i nuovi aumenti di pena.
3. Inosservanza dell’obbligo di uniformarsi alla sentenza rescindente: Si accusava il giudice di rinvio di non aver seguito correttamente le indicazioni fornite dalla Cassazione nella precedente sentenza di annullamento.

La Decisione della Suprema Corte: un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. La decisione si basa su una valutazione chiara e netta dell’operato del giudice di rinvio. Secondo gli Ermellini, la Corte d’Appello non solo si era conformata al dictum della Cassazione, ma aveva anche fornito una motivazione analitica e puntuale per la rideterminazione della pena. Pertanto, il tentativo di contestare nuovamente tale punto è stato considerato un’iniziativa processuale priva di fondamento.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nella constatazione che il giudice di rinvio aveva assolto pienamente al suo compito. La Corte d’Appello aveva riesaminato il punto devolutole, ovvero la quantificazione degli aumenti di pena per la continuazione, e aveva ridotto la sanzione. Crucialmente, aveva corredato questa nuova decisione con una motivazione specifica e dettagliata, spiegando le ragioni della riduzione. La Cassazione ha ritenuto che tale motivazione fosse logica, coerente e sufficiente a fugare ogni dubbio di violazione di legge o vizio argomentativo. Di conseguenza, il ricorso è stato giudicato privo di qualsiasi base giuridica che ne potesse giustificare l’accoglimento.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: non è possibile impugnare all’infinito una decisione se il giudice competente ha correttamente seguito le indicazioni e motivato adeguatamente le sue scelte. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato per gli imputati la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. La pronuncia serve da monito sull’importanza di presentare ricorsi fondati su vizi concreti e non su un generico dissenso rispetto alla decisione del giudice, specialmente quando quest’ultimo ha già operato una revisione in senso favorevole all’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché è stato ritenuto manifestamente infondato. Il giudice di rinvio aveva adempiuto al suo compito, riducendo la pena e fornendo una motivazione analitica e puntuale, come richiesto dalla precedente sentenza della Cassazione.

Cosa significa ‘giudice di rinvio’?
È il giudice (in questo caso, la Corte d’Appello) a cui la Corte di Cassazione rimanda un processo dopo aver annullato una decisione precedente. Questo giudice deve riesaminare il caso attenendosi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti?
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato la loro condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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