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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma la condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta. La decisione si fonda sul fatto che l’impugnazione si limitava a riproporre le stesse doglianze già respinte nei gradi precedenti, senza muovere critiche specifiche alla decisione impugnata e chiedendo un inammissibile riesame dei fatti. La Corte ha inoltre sottolineato la presenza di una ‘doppia conforme’, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta a Impugnazioni Generiche

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, ribadendo il proprio ruolo di giudice di legittimità e non di merito. Quando un’impugnazione non presenta motivi di diritto validi ma si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte, la conseguenza è inevitabile: la declaratoria di inammissibilità e la condanna alle spese.

I Fatti del Caso

Un cittadino, dopo aver visto confermata la sua condanna dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, decideva di presentare ricorso per Cassazione. La sentenza d’appello, datata 10 dicembre 2024, aveva già confermato la decisione di primo grado emessa dal Tribunale della stessa città il 16 maggio 2024.

Il ricorrente articolava la sua impugnazione su tre principali doglianze, che tuttavia, secondo la Suprema Corte, non facevano altro che riproporre profili di censura già adeguatamente esaminati e respinti nei precedenti gradi di giudizio.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza del 11 settembre 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione si basa su principi procedurali consolidati e sottolinea l’importanza di formulare un ricorso in Cassazione in modo specifico e pertinente.

Le Motivazioni della Decisione

L’analisi delle motivazioni permette di comprendere i pilastri su cui si fonda la decisione della Corte.

Censure Generiche e Richiesta di Riesame nel Merito

Il primo punto cruciale evidenziato dalla Corte è la natura del ricorso. Le doglianze presentate non erano altro che una riproposizione di argomenti già vagliati, senza una critica specifica alle argomentazioni giuridiche della sentenza d’appello. In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Cassazione di rivalutare i fatti e le prove, un’operazione che esula dalle sue competenze. La Suprema Corte, infatti, non è un terzo grado di giudizio sul merito, ma un organo che valuta la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità).

L’Importanza della “Doppia Conforme” e il ricorso inammissibile

Un elemento determinante è stato il richiamo al concetto di “doppia conforme”. Poiché sia il Tribunale che la Corte d’Appello erano giunti alla medesima conclusione, il ricorso in Cassazione incontrava un ostacolo ancora più significativo. In questi casi, è necessario che il ricorrente evidenzi vizi logici o giuridici manifesti nella motivazione della sentenza d’appello, cosa che non è avvenuta. Il ricorso si limitava a proporre una lettura alternativa dei fatti, in palese contrasto con quanto accertato e con la giurisprudenza consolidata.

Contrasto con la Giurisprudenza di Legittimità

Infine, la Corte ha rilevato che le argomentazioni del ricorrente si ponevano in netto contrasto con l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità. L’atto di impugnazione deve basarsi su solide argomentazioni giuridiche e non su interpretazioni soggettive che non trovano riscontro nei principi di diritto affermati dalla stessa Cassazione. La mancanza di una critica puntuale e l’insistenza su tesi già respinte hanno quindi reso il ricorso inammissibile.

Le Conclusioni

L’ordinanza rappresenta un monito importante: il ricorso per Cassazione non è una terza occasione per discutere i fatti di una causa. È uno strumento tecnico che richiede l’individuazione di specifici errori di diritto o vizi di motivazione nella sentenza impugnata. Proporre un ricorso generico, ripetitivo e finalizzato a un nuovo esame del merito porta non solo al rigetto, ma anche a conseguenze economiche significative per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione alla Cassa delle ammende. La decisione riafferma la funzione nomofilattica della Corte di Cassazione e i rigorosi limiti di ammissibilità dei ricorsi.

Che cosa significa ricorso inammissibile?
Significa che un’impugnazione viene respinta dalla Corte senza nemmeno essere esaminata nel merito, perché non rispetta i requisiti di forma e di sostanza previsti dalla legge. Ad esempio, perché le critiche sono generiche o chiedono una nuova valutazione dei fatti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso specifico?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente per tre ragioni: 1) si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già respinte in primo e secondo grado; 2) chiedeva un riesame dei fatti, compito che non spetta alla Corte di Cassazione; 3) le tesi proposte erano in contrasto con la giurisprudenza consolidata.

Cosa si intende per “doppia conforme”?
Nel contesto di questa ordinanza, si riferisce alla situazione in cui la sentenza della Corte d’Appello ha confermato pienamente la decisione del Tribunale di primo grado. Questa doppia valutazione concorde rende più difficile contestare la ricostruzione dei fatti davanti alla Cassazione, rafforzando la necessità di presentare motivi di ricorso strettamente legati a questioni di diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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