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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. La decisione si fonda sulla constatazione che la motivazione della corte di merito era logica ed esaustiva. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente condanna.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma la condanna

Quando si arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, le regole del gioco si fanno più stringenti. Non basta avere torto o ragione nel merito, ma è fondamentale che il ricorso rispetti precisi requisiti di legge. Un esempio emblematico è l’ordinanza n. 22247/2025, che ha dichiarato un ricorso inammissibile, mettendo la parola fine a una vicenda giudiziaria e confermando la condanna precedente. Analizziamo cosa significa e quali sono le conseguenze.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un individuo, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 20 settembre 2024. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di tentare l’ultima via possibile per far valere le proprie ragioni, impugnando la sentenza davanti alla massima istanza giurisdizionale.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, incaricata di valutare il ricorso, ha emesso un’ordinanza dal contenuto tanto breve quanto perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, quello della validità stessa dell’impugnazione. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione in modo estremamente sintetico, come spesso accade in queste ordinanze di rito. I giudici supremi hanno rilevato che la sentenza della Corte d’Appello era supportata da una “motivazione logica ed esaustiva”. In altre parole, la decisione dei giudici di merito era stata ben argomentata, coerente in ogni sua parte e completa nell’analisi dei fatti e del diritto.

Di fronte a una motivazione così solida, il ricorso per cassazione, che per sua natura può vertere solo su questioni di legittimità (cioè violazioni di legge o vizi di motivazione) e non di fatto, è stato ritenuto privo dei presupposti per essere discusso. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesamina l’intera vicenda, ma un giudice della legge. Se la legge è stata applicata correttamente e la motivazione è impeccabile, non c’è spazio per un ulteriore esame. Di qui, la inevitabile declaratoria di inammissibilità.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ci offre uno spunto fondamentale sulla funzione della Corte di Cassazione e sulle conseguenze di un ricorso inammissibile.

In primo luogo, la decisione rende definitiva la sentenza di condanna della Corte d’Appello. Con l’ultimo grado di impugnazione precluso, la sentenza passa in giudicato e deve essere eseguita.

In secondo luogo, la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende serve da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. Il sistema giudiziario cerca così di scoraggiare le impugnazioni proposte al solo scopo di ritardare l’esecuzione della pena. Questo caso insegna che l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità, specialmente quando ci si rivolge al vertice della giurisdizione, dove il vaglio di ammissibilità è particolarmente rigoroso.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non possiede i requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge per essere esaminato nel merito. Di conseguenza, il giudice lo respinge senza valutare se le ragioni dell’appellante siano fondate o meno, rendendo definitiva la decisione precedente.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali sostenute nello specifico grado di giudizio e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso di 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso inammissibile in questa vicenda?
La Corte ha stabilito l’inammissibilità perché ha giudicato la motivazione della sentenza della Corte d’Appello come ‘logica ed esaustiva’. Ciò implica che la decisione impugnata era ben argomentata e priva di vizi di legittimità che potessero giustificare un esame da parte della Suprema Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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