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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un cittadino contro una sentenza della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha ritenuto corretta la ricostruzione dei fatti e il percorso logico-giuridico dei giudici di merito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione valuti i ricorsi e delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Questo provvedimento, pur nella sua brevità, ribadisce principi fondamentali della procedura penale, in particolare riguardo ai limiti del giudizio di legittimità. Analizziamo insieme i passaggi chiave di questa decisione.

I Fatti del Caso

Il procedimento nasce dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente contestava la decisione dei giudici di secondo grado, cercando di ottenere un annullamento o una riforma della sentenza che lo vedeva soccombente. La questione è quindi giunta all’esame della Suprema Corte di Cassazione, che rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 28254 del 2025, ha posto fine al percorso giudiziario dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della vicenda, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse torto o ragione sui fatti contestati. Piuttosto, la Corte si è fermata a una valutazione preliminare, concludendo che il ricorso non possedeva i requisiti necessari per essere discusso.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione fornita dalla Suprema Corte è sintetica ma estremamente chiara. I giudici hanno rilevato che la Corte d’Appello aveva operato correttamente. In particolare, la decisione impugnata era fondata su una corretta ‘ricostruzione dei fatti’ e su un ‘percorso logico-giuridico’ privo di vizi.

Questo punto è cruciale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di merito. Il suo compito non è quello di riesaminare le prove o di ricostruire nuovamente i fatti, attività che spettano ai giudici di primo e secondo grado. La Cassazione interviene solo per verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Avendo riscontrato che la Corte territoriale aveva svolto adeguatamente il proprio lavoro, la Suprema Corte ha concluso che non c’erano i presupposti per procedere oltre, dichiarando così il ricorso inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità ha conseguenze significative per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Infine, è stato condannato a versare una somma di tremila euro alla ‘Cassa delle ammende’. Quest’ultima sanzione ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza rispettare i limiti del giudizio di legittimità. Questa ordinanza, pertanto, serve da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti prima di adire la Suprema Corte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché la Corte di Cassazione ha valutato come corretta la ricostruzione dei fatti e il percorso logico-giuridico seguito dalla Corte d’Appello nella sua sentenza.

Quali sono le conseguenze per chi ha presentato il ricorso?
La persona che ha presentato il ricorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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