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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma condanna

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da due imputati contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. Il ricorso è stato giudicato privo di specificità e mera reiterazione di motivi già respinti in appello. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione non Supera il Vaglio

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, del 23 aprile 2024, offre un chiaro esempio di come un’impugnazione mal formulata possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguente conferma della condanna e ulteriori oneri economici per gli imputati. Questo caso evidenzia l’importanza della specificità e della novità dei motivi quando si adisce la Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Due individui, condannati in primo grado e la cui sentenza era stata confermata dalla Corte d’appello di Roma, hanno deciso di presentare un ricorso congiunto alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di condanna che li riteneva responsabili di specifici reati. La difesa ha articolato il ricorso su tre motivi principali, sperando di scardinare l’impianto accusatorio confermato nei primi due gradi di giudizio.

I Motivi del Ricorso e la Genericità delle Censure

I ricorrenti hanno basato la loro impugnazione su tre argomenti:
1. La violazione di legge.
2. La mancata integrazione degli elementi costitutivi dei reati contestati.
3. Un vizio di motivazione riguardo al riconoscimento della loro colpevolezza.

Tuttavia, come sottolineato dalla Suprema Corte, questi motivi erano formulati in modo generico. Invece di contestare specifici errori di diritto o palesi vizi logici nella motivazione della Corte d’Appello, i ricorrenti si sono limitati a riproporre le stesse argomentazioni già ampiamente discusse e respinte nel giudizio precedente. Questo approccio rende il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato, dichiarandolo inammissibile. La motivazione si concentra su un punto procedurale cruciale: il ricorso per cassazione non può essere una semplice riproposizione delle doglianze già esaminate e rigettate dalla Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno evidenziato che la Corte territoriale aveva già fornito una motivazione logica e giuridicamente corretta su tutti i punti contestati, tra cui la coartazione della volontà di una delle persone offese, le minacce esplicite rivolte a un’altra e l’attendibilità delle dichiarazioni di un testimone. Il ricorso non ha affrontato criticamente queste motivazioni, ma si è limitato a una ‘pedissequa reiterazione’ delle censure, senza la necessaria specificità richiesta per un giudizio di legittimità.

Conclusioni

La decisione finale è stata la declaratoria di inammissibilità dei ricorsi. Questo ha comportato due conseguenze dirette per i ricorrenti: in primo luogo, la condanna emessa dalla Corte d’Appello è diventata definitiva. In secondo luogo, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro ciascuno alla Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il giudizio in Cassazione non è un terzo grado di merito dove si possono ridiscutere i fatti. È un giudizio di legittimità, dove si possono denunciare solo specifici errori di diritto o vizi di motivazione evidenti e decisivi, confrontandosi puntualmente con le ragioni esposte nella sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile perché generico o ripetitivo non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche ulteriori sanzioni economiche.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché privo di specificità. Si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte d’Appello, senza criticare in modo puntuale la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso penale inammissibile?
La sentenza di condanna impugnata diventa definitiva. Inoltre, i ricorrenti vengono condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un ricorso infondato.

È possibile presentare in Cassazione le stesse argomentazioni respinte in Appello?
No, non se vengono semplicemente riproposte. Il ricorso in Cassazione deve contenere motivi nuovi o, quantomeno, deve criticare specificamente e logicamente le ragioni per cui la Corte d’Appello ha respinto le argomentazioni della difesa, evidenziando errori di diritto o vizi logici, e non limitarsi a una mera riproposizione dei fatti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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