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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 26295/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di quattromila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della pronuncia impugnata.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma e condanna alle spese

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 26295/2025, offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, la Corte Suprema non entra nel merito della questione, ma si limita a dichiararne l’improcedibilità, con importanti conseguenze per il proponente. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio la dinamica processuale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Brescia in data 28 gennaio 2025. L’imputato, non condividendo la decisione del GUP, ha deciso di impugnarla direttamente dinanzi alla Corte di Cassazione, il più alto grado della giurisdizione italiana.

Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte, che ha tenuto udienza l’8 luglio 2025. Durante l’udienza, il Consigliere relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche sollevate dal ricorrente, mettendo in luce gli elementi essenziali per la decisione del collegio.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

All’esito della camera di consiglio, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non hanno esaminato le ragioni di merito dell’impugnazione. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a sostenere i costi legati al procedimento giudiziario da lui avviato.
2. Condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende: Oltre alle spese, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di quattromila euro, da versare a un fondo statale destinato al miglioramento del sistema carcerario.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza è molto sintetica nel motivare la decisione. Il testo recita che, “connotante la rilevata causa di inammissibilità, appare conforme a giustizia stabilire nella misura indicata in dispositivo”. Sebbene non venga esplicitato il motivo specifico, questa formula indica che la Corte ha riscontrato un vizio preliminare e assorbente che ha impedito l’analisi delle doglianze. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici: la presentazione del ricorso fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici, la proposizione di censure non consentite in sede di legittimità (come la rivalutazione dei fatti), o la carenza di interesse ad agire. La Corte, rilevata una di queste cause, si è fermata a questo stadio preliminare, ritenendo superfluo e non consentito procedere oltre.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia, e in particolare all’impugnazione, è subordinato al rispetto di precise regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo non produce l’effetto sperato di una riforma della decisione impugnata, ma si traduce in un aggravio di costi per chi lo propone. La condanna alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni presentate senza un adeguato fondamento giuridico o in violazione delle norme che ne disciplinano la presentazione. Per i professionisti e le parti, ciò sottolinea l’importanza cruciale di una redazione attenta e scrupolosa degli atti di impugnazione, per evitare che valide ragioni di merito vengano vanificate da vizi di forma.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché l’atto di impugnazione presenta dei vizi formali o procedurali che ne impediscono la valutazione, come ad esempio la presentazione oltre i termini previsti.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro, in questo caso fissata in 4.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.

La decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare diventa definitiva dopo questa ordinanza?
Sì. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva e irrevocabile la sentenza impugnata, che quindi acquista piena efficacia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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