Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’ordinanza della Corte di Cassazione del 12 dicembre 2024 offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile. Questo tipo di decisione, sebbene tecnicamente non entri nel merito della questione, ha implicazioni pratiche ed economiche molto significative per chi decide di impugnare una sentenza. Analizziamo insieme i dettagli di questo provvedimento per capire perché un ricorso può essere respinto in via preliminare e cosa comporta.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 23 aprile 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinnanzi ai giudici di legittimità. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte, che ha fissato l’udienza per la discussione.
La Decisione della Corte di Cassazione
All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa decisione ha prodotto due conseguenze dirette per il ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: Il soggetto che ha proposto l’impugnazione è stato obbligato a farsi carico dei costi del procedimento.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: Oltre alle spese, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare a favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare progetti di recupero per i condannati.
Le Motivazioni: Le ragioni di un ricorso inammissibile
L’ordinanza in esame è di natura sintetica e non esplicita i motivi specifici dell’inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile quando manca di uno dei requisiti fondamentali previsti dal codice di procedura penale. Le cause più comuni includono:
* Vizi di forma: Il ricorso non rispetta le formalità richieste dalla legge, come la sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato al patrocinio in Cassazione.
* Proposizione fuori termine: L’impugnazione è stata presentata oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Mancanza dei motivi specifici: I motivi di ricorso sono generici, astratti o non indicano con precisione le violazioni di legge che si intendono denunciare.
* Ricorso sul merito: Il ricorrente tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti o delle prove, un compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado e non alla Suprema Corte, che è giudice di sola legittimità.
La declaratoria di inammissibilità impedisce alla Corte di esaminare il ‘merito’ della questione, ovvero di valutare se le ragioni del ricorrente siano fondate o meno. La decisione si ferma a un livello preliminare, sanzionando l’uso improprio dello strumento processuale.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione
La decisione della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale: l’accesso alla giustizia, specialmente al suo grado più alto, deve avvenire nel rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non è solo un tentativo fallito di ottenere la riforma di una sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti. La condanna alle spese e alla sanzione a favore della Cassa delle ammende serve da deterrente contro impugnazioni presentate in modo avventato o senza una solida base giuridica. Questo caso sottolinea l’importanza di affidarsi a professionisti esperti per valutare attentamente i presupposti di un ricorso in Cassazione, al fine di evitare esiti sfavorevoli e costi aggiuntivi.
Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che la Corte ha respinto l’appello senza esaminare la fondatezza delle argomentazioni, poiché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere preso in considerazione.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la sanzione ammontava a tremila euro.
La dichiarazione di inammissibilità chiude definitivamente il caso a quel livello di giudizio?
Sì. Una volta che il ricorso viene dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello) diventa definitiva e non può più essere contestata attraverso quel mezzo, consolidando gli effetti della decisione precedente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 11082 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 11082 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 12/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ROMA il 16/05/1971
avverso la sentenza del 23/04/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza, in epigrafe indicata, della Corte di appello di Roma che ha confermato la pronuncia di condanna
resa il 22/06/2023 dal Giudice dell’udienza preliminare del locale
Tribunale, per il reato di tentato furto in luogo di privata dimora, così
riqualificato il reato a lui ascritto.
Ritenuto che l’unico motivo sollevato (Erronea applicazione dell’art.
624-bis cod. pen. in relazione alla qualificazione di luogo di privata dimora) non è consentito in sede di legittimità perché riproduttivo di profili
di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal Giudice di merito (pp. 2 e 3 sent. app.).
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato
inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 12 dicembre 2024
Il Consigliere estensore
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