Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude le Porte
L’accesso al giudizio della Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una strada sempre percorribile. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare il concetto di ricorso inammissibile e le sue pesanti conseguenze. Comprendere i motivi che portano a questa decisione è fondamentale per chiunque affronti un percorso giudiziario.
I Fatti del Caso: un Appello Respinto
Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Taranto in data 28 gennaio 2025. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione dei giudici di secondo grado, ha adito la Suprema Corte per ottenere una revisione del suo caso.
La Decisione della Suprema Corte: la dichiarazione di ricorso inammissibile
Con un’ordinanza emessa il 25 giugno 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo la parola fine al percorso giudiziario del ricorrente. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che si aggiunge ai costi del procedimento.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso Diventa Inammissibile?
L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, come spesso accade per questo tipo di provvedimenti. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una simile pronuncia. Un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti essenziali previsti dal codice di procedura penale. Ad esempio:
* Genericità dei motivi: I motivi di ricorso non possono essere vaghi o limitarsi a una generica contestazione della sentenza impugnata. Devono indicare in modo specifico e dettagliato le presunte violazioni di legge o i vizi di motivazione.
* Contestazioni di merito: La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Ciò significa che non può riesaminare i fatti del processo o valutare nuovamente le prove (come farebbe un giudice d’appello). Un ricorso che chiede alla Corte di fare una nuova valutazione dei fatti è, per sua natura, inammissibile.
* Mancanza di interesse: Il ricorrente deve avere un interesse concreto e attuale all’impugnazione.
* Vizi formali: Il ricorso potrebbe essere presentato fuori termine o da un soggetto non legittimato.
La Settima Sezione Penale, spesso definita ‘sezione filtro’, ha proprio il compito di esaminare preliminarmente i ricorsi per verificarne l’ammissibilità, evitando che la Corte venga sommersa da impugnazioni palesemente infondate o mal poste.
Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione
La dichiarazione di ricorso inammissibile ha implicazioni decisive. Innanzitutto, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Questo significa che la condanna (o l’assoluzione) stabilita dalla Corte d’Appello non può più essere messa in discussione. In secondo luogo, scattano le sanzioni accessorie: il ricorrente non solo deve sostenere le spese legali del proprio difensore, ma è anche tenuto a pagare le spese processuali dello Stato e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o dilatori. La decisione, quindi, serve da monito sull’importanza di un approccio rigoroso e tecnicamente ineccepibile quando si decide di adire la Suprema Corte.
Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito della questione.
Quali sono state le conseguenze per la persona che ha presentato il ricorso?
È stata condannata al pagamento delle spese processuali e a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza della Corte d’Appello è diventata definitiva.
Cosa significa in pratica che un ricorso è ‘inammissibile’?
Significa che l’impugnazione non può essere esaminata nel merito perché manca dei requisiti richiesti dalla legge. Di conseguenza, la decisione precedente diventa irrevocabile e il processo si conclude definitivamente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29279 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29279 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 25/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TARANTO il 08/09/1969
avverso la sentenza del 28/01/2025 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Lecce – Sezione distaccata di Taranto, che ha confermato la sentenza del Tribunale
di Taranto con cui l’imputato era stato condannato per il delitto di furto;
rilevato che, con un unico motivo, il ricorso deduce il vizio della motivazione in ordine alla ritenuta responsabilità penale dell’imputato;
ritenuto che esso sia inammissibile in quanto costituito da doglianze caratterizzate da estrema genericità, prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto posti a sostegno
delle richieste difensive;
ritenuto, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di
tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
PER QUESTI MOTIVI
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 25 giugno 2025.