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Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Brescia. Il ricorso era stato proposto contro una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bergamo. La decisione della Suprema Corte, formalizzata in un’ordinanza, pone fine al procedimento di impugnazione, confermando la decisione del giudice di primo grado a causa di un vizio procedurale che ha impedito l’esame nel merito del ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Blocca l’Appello del Procuratore

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli ostacoli procedurali più netti nel percorso della giustizia. Non si entra nel merito, non si discute se la decisione precedente fosse giusta o sbagliata: semplicemente, l’atto di impugnazione non supera il vaglio preliminare di ammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questa dinamica, dichiarando inammissibile l’appello proposto dal Procuratore Generale contro una sentenza di primo grado.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Bergamo in data 9 aprile 2025. Avverso tale decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Brescia decideva di proporre ricorso, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione.

Il caso giungeva quindi al vaglio della settima sezione penale della Corte, con udienza fissata per il 14 luglio 2025. La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere relatore, si è pronunciata sul ricorso.

La Decisione della Corte e il Significato di Ricorso Inammissibile

Con una breve e decisa ordinanza, la Corte di Cassazione ha risolto la questione dichiarando il ricorso inammissibile. Questa formula, tanto sintetica quanto perentoria, significa che i giudici non hanno esaminato il contenuto delle doglianze sollevate dal Procuratore Generale. La declaratoria di inammissibilità agisce come un filtro, impedendo alla Corte di valutare la fondatezza delle argomentazioni nel merito.

Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tutte attinenti alla sfera procedurale, come ad esempio:

* Presentazione oltre i termini di legge.
* Mancanza dei requisiti formali richiesti dal codice di procedura.
* Proposizione da parte di un soggetto non legittimato.
* Motivi di ricorso non consentiti dalla legge.

La decisione della Corte, quindi, non stabilisce chi avesse ragione nel merito della questione originaria, ma si limita a constatare che l’atto di impugnazione non era idoneo a provocare una nuova valutazione.

Le Motivazioni

Il documento in esame è un’ordinanza che riporta il cosiddetto “dispositivo”, ovvero la parte decisionale del provvedimento. Le motivazioni dettagliate che spiegano il perché il ricorso sia stato ritenuto inammissibile non sono esplicitate nel testo fornito, come spesso accade per questo tipo di atti sintetici. Tuttavia, la natura stessa della decisione ci dice che la Corte ha riscontrato un vizio insanabile nell’atto di impugnazione. La motivazione di un’inammissibilità è sempre di natura giuridico-procedurale. La Suprema Corte ha evidentemente ritenuto che il ricorso del Procuratore Generale non rispettasse una o più delle condizioni previste dalla legge per poter essere esaminato. Di conseguenza, il suo percorso processuale si è interrotto prima ancora di iniziare la discussione sul merito.

Le Conclusioni

La declaratoria di inammissibilità del ricorso ha una conseguenza pratica molto importante: la sentenza emessa in origine dal GIP del Tribunale di Bergamo diventa definitiva rispetto a questo tentativo di impugnazione. Non essendo stato possibile per la Corte di Cassazione entrare nel merito, la decisione di primo grado si consolida. Questo caso sottolinea l’importanza cruciale del rispetto delle regole procedurali nel diritto. Anche le ragioni più fondate nel merito possono essere vanificate da un errore formale, che preclude al giudice superiore la possibilità di esaminarle. Per gli operatori del diritto, questa ordinanza è un monito sulla necessità di una meticolosa attenzione nella redazione e presentazione degli atti di impugnazione.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispetta i requisiti formali o procedurali previsti dalla legge. La decisione impugnata, di conseguenza, non viene riesaminata.

Chi ha presentato il ricorso in questo caso e contro quale decisione?
Il ricorso è stato presentato dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Brescia contro una sentenza del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Bergamo del 9 aprile 2025.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione, con ordinanza del 14 luglio 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiudendo di fatto il procedimento di impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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