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Ricorso inammissibile in Cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. A causa della manifesta infondatezza del ricorso, attribuibile a colpa del ricorrente, quest’ultimo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze di un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di una Condanna alle Spese

Quando si decide di impugnare una sentenza fino all’ultimo grado di giudizio, è fondamentale essere consapevoli dei rischi. Un ricorso inammissibile presentato alla Corte di Cassazione non solo chiude la porta a una revisione del caso, ma può anche comportare significative conseguenze economiche per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una cospicua somma a favore della Cassa delle ammende.

Il Caso in Esame

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 8 novembre 2024. Il ricorrente ha cercato di ottenere l’annullamento di tale decisione rivolgendosi alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giustizia italiana.

La Decisione della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

Dopo aver esaminato gli atti, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, nella camera di consiglio del 9 maggio 2025, ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel merito delle questioni sollevate, ma hanno ritenuto che l’atto di impugnazione mancasse dei requisiti fondamentali per poter essere esaminato. La conseguenza non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche l’applicazione di sanzioni pecuniarie a carico del ricorrente.

Le Motivazioni della Condanna

La Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, in caso di rigetto o di dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la parte privata che lo ha proposto deve essere condannata al pagamento delle spese del procedimento.

Inoltre, quando l’inammissibilità è dovuta a colpa del ricorrente, come nel caso di specie, la Corte deve condannarlo anche al versamento di una somma alla Cassa delle ammende. La Corte ha ritenuto che non vi fossero elementi per escludere la colpa del ricorrente nella presentazione di un’impugnazione evidentemente priva di fondamento. A sostegno di questa valutazione, è stata richiamata la fondamentale sentenza della Corte Costituzionale n. 186 del 2000, che ha consolidato questo principio.

L’importo da versare, fissato equitativamente in tremila euro, è stato determinato tenendo conto dei motivi dedotti nel ricorso, giudicati evidentemente inadeguati a giustificare un esame di merito da parte della Suprema Corte.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale nella procedura penale: l’accesso alla giustizia di ultima istanza deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile, specialmente se basato su motivi futili o tecnicamente errati, non è un’azione priva di conseguenze. La condanna al pagamento delle spese processuali e, soprattutto, della sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, funge da deterrente contro impugnazioni dilatorie o palesemente infondate. Per i cittadini e i loro difensori, ciò sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e rigorosa sulla reale possibilità di successo di un ricorso in Cassazione, per evitare di incorrere in ulteriori e pesanti oneri economici.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali. Se l’inammissibilità è attribuita a colpa del ricorrente, quest’ultimo è anche condannato a versare una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma aggiuntiva alla Cassa delle ammende?
Perché la Corte ha ritenuto che l’inammissibilità del ricorso fosse ascrivibile a colpa del ricorrente, in conformità con quanto previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale e dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale. La sanzione serve a scoraggiare ricorsi presentati senza un valido fondamento giuridico.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Nel caso esaminato, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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