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Ricorso inammissibile: i termini per l’impugnazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché presentato oltre il termine perentorio di cinque giorni. Il caso riguardava l’impugnazione di una sentenza della Corte d’Appello che ordinava la consegna di un cittadino straniero all’Austria in esecuzione di un mandato d’arresto europeo per reati di traffico di stupefacenti. La tardività ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze del Ritardo nell’Impugnazione

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. I termini processuali non sono semplici indicazioni, ma scadenze perentorie il cui mancato rispetto può avere conseguenze definitive sull’esito di una causa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, dichiarando un ricorso inammissibile a causa di un ritardo di un solo giorno nella sua presentazione. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere l’importanza della tempestività nelle procedure di impugnazione, in particolare quelle relative al mandato d’arresto europeo.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Consegna

La vicenda ha origine da una sentenza della Corte di Appello di Perugia, che aveva accolto la richiesta di consegna avanzata dall’autorità giudiziaria austriaca nei confronti di un cittadino turco. La richiesta era basata su un Mandato di Arresto Europeo emesso per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti, che si presumevano commessi nel 2016. La Corte territoriale, dopo aver convalidato l’arresto, aveva disposto la consegna dell’uomo, dando lettura della decisione in udienza alla presenza dell’interessato e del suo difensore in data 27 dicembre 2024.

Avverso tale decisione, il difensore presentava ricorso per Cassazione, sollevando due questioni principali: la presunta commissione, almeno parziale, dei reati sul territorio italiano e la mancata previsione della condizione che l’eventuale pena fosse scontata in Italia. Il ricorso, tuttavia, veniva depositato il 3 gennaio 2025.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate dalla difesa. L’analisi si è fermata a un controllo preliminare di ammissibilità, dal quale è emersa una criticità insuperabile: la tardività. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Termine Perentorio di Cinque Giorni

La motivazione della Corte è netta e si fonda su una precisa disposizione normativa. L’articolo 22, comma 1, della legge n. 69 del 2005, che disciplina il mandato d’arresto europeo, stabilisce che il ricorso per cassazione deve essere presentato entro cinque giorni dalla conoscenza legale della sentenza. Nel caso di specie, la sentenza della Corte d’Appello era stata letta in udienza il 27 dicembre 2024, in presenza sia dell’imputato che del suo legale. Questo momento segna l’inizio della decorrenza del termine per impugnare.

Il calcolo è semplice: i cinque giorni scadevano il 2 gennaio 2025. Poiché il ricorso è stato presentato il 3 gennaio 2025, esso è risultato ‘tardivamente proposto’. La natura perentoria del termine non ammette deroghe o giustificazioni per il ritardo, rendendo l’esame nel merito impossibile e il ricorso inammissibile.

Conclusioni: L’Importanza del Rispetto dei Termini Processuali

Questa sentenza è un monito sull’importanza cruciale del rispetto dei termini processuali. Nel diritto, e in particolare nel processo penale dove sono in gioco libertà fondamentali, la forma è sostanza. Un ritardo, anche minimo, può precludere la possibilità di far valere le proprie ragioni davanti a un giudice superiore. La decisione evidenzia come le norme procedurali, specialmente quelle che fissano termini perentori, siano poste a garanzia della certezza del diritto e della rapida definizione dei procedimenti. Per i cittadini e i loro difensori, la lezione è chiara: la massima diligenza e attenzione alle scadenze processuali è un requisito non negoziabile per una tutela legale efficace.

Entro quanti giorni si deve presentare ricorso contro una sentenza che dispone la consegna in base a un mandato di arresto europeo?
Secondo l’art. 22, comma 1, della L. 69/2005, il ricorso deve essere presentato entro il termine perentorio di cinque giorni dalla conoscenza legale della sentenza, che avviene con la lettura del provvedimento in udienza alle parti presenti.

Cosa succede se il ricorso viene presentato in ritardo?
Se il ricorso è presentato oltre il termine stabilito dalla legge, viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non può esaminare le ragioni e i motivi dell’impugnazione, indipendentemente dalla loro fondatezza.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale. La decisione impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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