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Ricorso inammissibile: i requisiti di specificità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza del Giudice di Pace. La decisione si fonda sulla mancanza dei requisiti di specificità del motivo di ricorso, come previsto dall’art. 581 c.p.p. La Corte ha stabilito che la genericità e la mancanza di correlazione con le motivazioni della sentenza impugnata rendono il gravame un mero tentativo di riesame del merito, non consentito in sede di legittimità, condannando la ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Requisiti di Specificità

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 43338/2024, offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione nel processo penale. La Corte ha dichiarato un ricorso inammissibile perché privo dei requisiti di specificità richiesti dalla legge, ribadendo principi fondamentali che ogni difensore deve conoscere. Analizziamo questa decisione per comprendere le ragioni e le conseguenze pratiche.

Il Caso: Dal Giudice di Pace alla Suprema Corte

La vicenda ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Giudice di pace di Santa Maria Capua Vetere. La persona condannata, a cui era stata applicata la sola pena pecuniaria, decideva di impugnare la decisione. L’atto, inizialmente qualificato come appello, veniva riqualificato dalla Corte di Cassazione come ricorso.

Il fulcro del gravame era una presunta carenza di motivazione da parte del primo giudice in merito all’affermazione di responsabilità. In sostanza, la ricorrente sosteneva che la decisione fosse errata perché basata su una valutazione sbagliata delle prove raccolte.

La Decisione della Corte e il ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stroncato sul nascere le doglianze della ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza, ma si ferma a un livello procedurale: l’atto di impugnazione non era stato scritto secondo le regole.

La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma, pari a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende. Questo dimostra come un errore formale possa avere conseguenze economiche rilevanti.

Le Motivazioni: Perché un Motivo di Ricorso Deve Essere Specifico?

La Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 581 del codice di procedura penale, che impone requisiti di specificità per i motivi di impugnazione. La mancanza di specificità può manifestarsi in due modi, entrambi presenti nel caso di specie:

1. Genericità e Indeterminatezza: Il ricorso si limitava a dedurre genericamente una carenza motivazionale, senza individuare con precisione i passaggi della sentenza contestati e le ragioni giuridiche della critica. Era, in pratica, un’affermazione vaga di errore.
2. Mancanza di Correlazione: La critica mossa nel ricorso non si confrontava realmente con le argomentazioni sviluppate dal giudice nella sentenza impugnata. Invece di smontare il ragionamento del primo giudice, la ricorrente tentava di proporre una ricostruzione alternativa dei fatti e una diversa valutazione delle prove.

La Cassazione ha ribadito un principio cardine: il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. La Suprema Corte non può rivalutare le prove o scegliere tra diverse ricostruzioni fattuali. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Proporre censure che mirano a una nuova valutazione del materiale probatorio, senza denunciare specifici e decisivi travisamenti, significa chiedere alla Corte di fare ciò che la legge le vieta. Di qui, la inevitabile declaratoria di ricorso inammissibile.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

Questa ordinanza è un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La preparazione di un atto di impugnazione richiede un’analisi meticolosa della decisione che si intende contestare. Non è sufficiente affermare che il giudice ha sbagliato; è necessario dimostrare dove, come e perché ha sbagliato, confrontandosi punto per punto con la sua motivazione e utilizzando gli strumenti che l’ordinamento processuale mette a disposizione. Un ricorso generico o che si limita a riproporre una tesi alternativa è destinato all’insuccesso e comporta, come in questo caso, un aggravio di spese per l’assistito. La specificità non è un mero formalismo, ma la sostanza stessa del diritto di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché mancava dei requisiti di specificità previsti dall’art. 581 del codice di procedura penale. Il motivo di ricorso era generico e non si confrontava analiticamente con le ragioni esposte nella sentenza impugnata.

Cosa significa che il ricorso mirava a una rivalutazione del merito?
Significa che, invece di contestare errori di diritto o vizi logici della motivazione, la ricorrente chiedeva alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove e di giungere a una diversa ricostruzione dei fatti, un’attività che non rientra nei poteri della Suprema Corte.

Quali sono state le conseguenze economiche per la ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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