Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità
L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione di dichiarare un ricorso inammissibile per mancanza di specificità serve da monito per la prassi legale: non basta contestare una sentenza, è necessario farlo con argomentazioni precise e pertinenti. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le ragioni dietro una pronuncia di inammissibilità e le sue conseguenze.
I Fatti del Caso
Un imputato, condannato dalla Corte d’appello di Milano, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Le sue doglianze si concentravano su tre punti principali: la valutazione delle prove a sostegno della sua responsabilità penale, la mancata applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale (relativo alla particolare tenuità del fatto) e la violazione del principio “oltre ogni ragionevole dubbio”. In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Suprema Corte di riconsiderare gli elementi già valutati dai giudici di merito.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per essere esaminato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile
La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati della procedura penale. Le motivazioni possono essere riassunte nei seguenti punti chiave:
1. Mancanza di Concreta Specificità: Il ricorso è stato giudicato generico e vago. Invece di individuare errori specifici nel ragionamento della Corte d’appello, si è limitato a proporre una rilettura alternativa delle prove. Il giudizio di Cassazione, però, non è un terzo grado di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma un giudizio di legittimità, volto a verificare la corretta applicazione delle norme di legge e la logicità della motivazione.
2. Mancata Correlazione con la Sentenza Impugnata: Un motivo di ricorso efficace deve confrontarsi direttamente con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare. In questo caso, secondo la Corte, le censure del ricorrente erano “avulse da pertinente individuazione di specifici e decisivi travisamenti”, ignorando le dettagliate spiegazioni fornite dai giudici di merito.
3. Violazione dell'”Oltre Ogni Ragionevole Dubbio”: Per contestare efficacemente la violazione di questo principio, non è sufficiente proporre un’ipotesi alternativa, seppur plausibile. Il ricorrente ha l’onere di prospettare una ricostruzione dei fatti “inconfutabile” che smonti quella della sentenza impugnata, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.
4. Mera Riproduzione dei Motivi d’Appello: I giudici hanno rilevato che le argomentazioni presentate in Cassazione erano una semplice riproposizione delle doglianze già esaminate e respinte dalla Corte d’appello, senza aggiungere nuovi e specifici elementi di critica contro la decisione di secondo grado.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa
Questa ordinanza ribadisce un concetto fondamentale: la redazione di un ricorso per cassazione richiede un’elevata perizia tecnica. Non è una sede per tentare una generica rinegoziazione del giudizio di fatto. La difesa deve concentrarsi sull’identificazione di vizi logici o giuridici manifesti nella sentenza impugnata, argomentandoli in modo puntuale e specifico.
Un ricorso inammissibile non solo porta al rigetto della domanda, ma comporta anche conseguenze economiche per l’imputato. È quindi cruciale che l’atto di impugnazione sia costruito con rigore, evitando contestazioni astratte e focalizzandosi su critiche mirate che possano effettivamente incrinare la tenuta logico-giuridica della decisione contestata. In caso contrario, lo sforzo difensivo risulterà vano e controproducente.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché era privo di concreta specificità, tendeva a una rivalutazione dei fatti non consentita in sede di legittimità e non si correlava adeguatamente con le motivazioni della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre argomenti già respinti.
Cosa significa che un motivo di ricorso è privo di “specificità”?
Significa che il motivo è generico, indeterminato e non individua in modo preciso gli errori di diritto o i vizi logici della decisione impugnata. Invece di contestare passaggi specifici della motivazione, si limita a una critica astratta o a proporre una diversa ricostruzione dei fatti.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Le conseguenze sono la conferma della sentenza impugnata, che diventa definitiva, e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2198 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2198 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 12/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME, nato a Napoli il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/05/2023 della Corte d’appello di Milano dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che il ricorso, con il quale si contesta l’affermazione in ordine alla penale responsabilità, sia in punto di prova degli elementi costitutivi del reato, che in relazione all’art. 131-bis cod. pen. ed alla violazione del principio dell’oltre o ragionevole dubbio, è privo di concreta specificità e tende a prefigurare una rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fat mediante criteri di valutazione diversi da quelli adottati dal giudice del merito estranee al sindacato del presente giudizio ed avulse da pertinente individuazione di specifici e decisivi travisamenti di emergenze processuali valorizzate dai giudicanti;
che, invero, la mancanza di specificità del motivo deve essere apprezzata non solo per la sua genericità, come indeterminatezza, ma anche per la mancanza di correlazione tra la complessità delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione, queste non potendo
ignorare le esplicitazioni del giudice censurato, senza cadere nel vizio di man di specificità;
che, inoltre, in tema di ricorso per cassazione, la violazione della probatoria e di giudizio cosiddetta dell’«al di là di ogni ragionevole du deducibile ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. e), cod. proc. pen., q ragionevole dubbio sia tale da rendere viziata l’argomentazione posta a base d dichiarazione di penale responsabilità, impone al ricorrente di prospettar ricostruzione dei fatti inconfutabile e non rappresentativa soltanto di un’ alternativa – seppur plausibile – a quella ritenuta nella sentenza impugnat potendo il giudice di legittimità sconfinare nel merito;
che, nella specie, i giudici del merito hanno ampiamente vagliato e disatt con corretti argomenti logici e giuridici (Sez. U, n. 41461 del 19/07/2012, Bell Rv. 253214; Sez. 7, Ord. n. 10481 del 19/01/2022, Deplano, Rv. 283044), l doglianze difensive dell’appello, meramente riprodotte in questa sede (si ved in particolare, le pagg. 3 e 4 della motivazione);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso, il 12 dicembre 2023.