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Ricorso inammissibile: i motivi della Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché le censure sollevate sono generiche e mirano a una nuova valutazione delle prove, non consentita in sede di legittimità. Il ricorrente, che contestava un’ordinanza del Tribunale di Latina, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro. Il caso sottolinea i requisiti di specificità per un ricorso in Cassazione.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di Censure Generiche in Cassazione

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile venga trattato nel nostro sistema giudiziario, delineando i confini del giudizio di legittimità. Il caso riguarda un appello proposto contro una decisione del Tribunale di Latina, che la Suprema Corte ha rigettato, condannando il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questo provvedimento è emblematico per comprendere i requisiti di specificità necessari per accedere al giudizio di Cassazione.

La Vicenda Processuale

Un soggetto proponeva ricorso alla Corte di Cassazione avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Latina in data 6 marzo 2025. L’oggetto del contendere, pur non specificato nei dettagli, riguardava la fase di esecuzione di precedenti sentenze. Il ricorrente, attraverso le sue censure, cercava di ottenere una revisione della valutazione dei fatti e delle prove già compiuta dal giudice dell’esecuzione.

I Limiti del Giudizio di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

La Corte Suprema ha rapidamente identificato la criticità fondamentale del ricorso: la genericità delle censure. Il ricorrente non ha sollevato questioni di legittimità, ovvero errori nell’applicazione della legge da parte del giudice precedente. Al contrario, ha tentato di indurre la Cassazione a una ‘lettura alternativa’ del compendio probatorio.

Questo approccio è contrario alla natura stessa del giudizio di Cassazione, che non è un terzo grado di merito. La Corte non può riesaminare i fatti o sostituire la propria valutazione delle prove a quella, non manifestamente illogica, del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. Proprio per questa ragione, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La decisione della Corte si fonda su due pilastri argomentativi principali:

1. Genericità delle Censure

I motivi di ricorso non erano sufficientemente specifici e non individuavano vizi di legittimità concreti. Si trattava di contestazioni generiche che non permettevano alla Corte di svolgere il proprio ruolo di controllo sulla corretta applicazione del diritto.

2. Divieto di Rivalutazione del Merito

La richiesta di una ‘lettura alternativa’ del materiale probatorio si scontra con il principio fondamentale secondo cui la Cassazione non è un giudice del fatto. Finché la motivazione del provvedimento impugnato è logica e coerente, la Corte non può intervenire per sostituirla con una diversa interpretazione. Il tentativo di ottenere un nuovo giudizio sui fatti è una causa tipica di inammissibilità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due conseguenze significative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, la condanna al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. Quest’ultima sanzione viene applicata quando, come nel caso di specie, non emergono elementi per escludere la colpa del ricorrente nel presentare un’impugnazione priva dei requisiti minimi di ammissibilità.

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: il ricorso deve essere fondato su precise violazioni di legge e non può trasformarsi in un pretesto per ridiscutere il merito della vicenda già deciso nei gradi precedenti.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure (motivi di contestazione) erano generiche e chiedevano una nuova valutazione delle prove, cosa non permessa in sede di Corte di Cassazione, la cui decisione precedente non era palesemente illogica.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione è stata inflitta perché la Corte ha ritenuto che il ricorrente fosse colpevole di aver presentato un ricorso privo dei requisiti di legge, causando l’inutile attivazione del sistema giudiziario, senza che vi fossero elementi per giustificare tale errore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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