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Ricorso inammissibile: i motivi d’appello errati

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché l’imputato, condannato al pagamento di un’ammenda, ha presentato un appello basato su una contestazione dei fatti e non su motivi di diritto, come richiesto per le sentenze non appellabili. La decisione sottolinea che l’errata formulazione dell’impugnazione comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello Sbagliato Costa Caro

Comprendere le corrette modalità di impugnazione di un provvedimento giudiziario è fondamentale nel processo penale. Un errore nella scelta del mezzo di ricorso o nella formulazione dei motivi può portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze non solo processuali ma anche economiche. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un appello incentrato sul merito, proposto contro una sentenza non appellabile, sia destinato a fallire.

Il Caso in Analisi: Un Appello Contro una Condanna ad Ammenda

I fatti traggono origine da una sentenza del Tribunale di Teramo, che aveva condannato un imputato alla sola pena dell’ammenda. Il difensore dell’imputato ha proposto appello avverso tale decisione. Tuttavia, le sentenze che irrogano la sola pena dell’ammenda non sono soggette ad appello, ma possono essere impugnate unicamente con ricorso per cassazione.

La Corte di Appello di L’Aquila, correttamente, ha rilevato l’errore e ha trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione, qualificando l’impugnazione come ricorso. A questo punto, la Suprema Corte ha dovuto valutare se i motivi presentati fossero validi per un giudizio di legittimità.

Le Ragioni del Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per una ragione fondamentale: i motivi addotti dal ricorrente non erano conformi a quelli previsti dall’art. 606 del codice di procedura penale. L’atto di impugnazione, infatti, era strutturato come un vero e proprio appello, concentrandosi esclusivamente su questioni di merito.

La Contestazione sul Fatto e non sul Diritto

Il ricorrente contestava la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove operata dal giudice di primo grado. Le sue argomentazioni miravano a ottenere una rivalutazione completa del merito della vicenda, come dimostrato dalla richiesta finale (il petitum): l’assoluzione ai sensi dell’art. 530 del codice di procedura penale. Questo tipo di analisi è tipico del giudizio di appello, ma è precluso alla Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità e non di merito. Il suo compito, infatti, è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione, non riesaminare le prove.

Le Conseguenze Economiche di un Errore Processuale

La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità. L’ordinanza in esame ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o errate, che congestionano inutilmente il sistema giudiziario.

Le motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha chiarito che, sebbene l’impugnazione sia stata correttamente trasmessa dalla Corte d’Appello, la sua sostanza rimaneva quella di un appello di merito. I motivi non sollevavano alcuna questione di diritto, come l’errata applicazione di una norma o un vizio di motivazione, unici argomenti validi in sede di legittimità. L’intero ricorso era incentrato su una richiesta di nuova valutazione dei fatti, che esula completamente dalle competenze della Cassazione. Di conseguenza, non potendo esaminare il merito delle censure, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare il ricorso inammissibile.

Le conclusioni

Questa decisione ribadisce un principio cruciale della procedura penale: ogni mezzo di impugnazione ha presupposti e limiti specifici. Proporre un appello di merito contro una sentenza che ammette solo il ricorso per cassazione per motivi di diritto costituisce un errore grave che porta inevitabilmente all’inammissibilità. Le conseguenze, come visto, non sono solo la mancata revisione della condanna, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche a carico del ricorrente. È pertanto essenziale affidarsi a una difesa tecnica competente che sappia individuare il corretto strumento processuale per tutelare i diritti dell’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano tipici di un appello di merito (contestazione dei fatti e valutazione delle prove), mentre contro una sentenza di condanna alla sola ammenda è ammesso solo il ricorso per cassazione per specifici motivi di diritto.

Cosa succede se si appella una sentenza che prevede solo la pena dell’ammenda?
L’appello viene qualificato come ricorso e trasmesso alla Corte di Cassazione. Tuttavia, se i motivi non sono quelli previsti per il ricorso per cassazione, verrà dichiarato inammissibile.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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