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Ricorso inammissibile: i limiti in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile, ribadendo che non è possibile presentare in sede di legittimità mere doglianze di fatto o argomentazioni generiche già respinte nei gradi di merito. Il ricorrente, condannato per non aver saputo formulare censure valide, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non rappresenta una terza occasione per discutere i fatti di una causa. L’ordinanza n. 727/2024 della Settima Sezione Penale ce lo ricorda chiaramente, dichiarando un ricorso inammissibile e delineando i confini invalicabili del giudizio di legittimità. Questo provvedimento è un monito fondamentale sull’importanza di formulare censure appropriate, pena il rigetto dell’istanza e ulteriori sanzioni.

I Fatti del Processo

Il caso nasce dal ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania. La difesa, non accettando la condanna del proprio assistito, ha tentato di portare la questione all’attenzione della Suprema Corte. Nel suo appello, l’imputato ha anche richiesto che il suo caso fosse discusso in pubblica udienza presso una Sezione ordinaria, contestando la valutazione di inammissibilità preliminare.

Tuttavia, le argomentazioni presentate non hanno superato il vaglio della Corte di Cassazione, che le ha ritenute inadeguate per un giudizio di legittimità.

L’Analisi della Corte: perché il ricorso è inammissibile

La Corte Suprema ha stabilito che i motivi addotti dall’imputato non erano ammissibili per legge. Essi non denunciavano un errore di diritto o un vizio logico nella sentenza impugnata, ma si limitavano a riproporre le stesse questionali già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Cassazione di effettuare una nuova valutazione dei fatti, un compito che non le spetta.

I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse costruito la sua decisione su elementi indiziari ‘plurimi, convergenti e univoci’, offrendo una motivazione logicamente coerente e giuridicamente corretta, sia nella ricostruzione del reato sia nel negare la qualificazione dei fatti come semplice favoreggiamento.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Corte si fonda su principi cardine della procedura penale.

La Distinzione tra Fatto e Diritto

Il cuore della pronuncia risiede nella netta separazione tra il giudizio di merito (primo e secondo grado) e il giudizio di legittimità (Cassazione). La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di un ‘terzo giudice’ dei fatti, ma di custode della corretta applicazione della legge. Le ‘mere doglianze in punto di fatto’ – ovvero il semplice disaccordo con la valutazione delle prove fatta dai giudici di merito – non costituiscono un valido motivo di ricorso.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche la critica relativa al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stata respinta. La Corte di Cassazione ha osservato che la decisione del giudice di merito era basata su una valutazione non manifestamente illogica o errata in diritto. La difesa aveva indicato elementi ‘positivi’ che la Corte d’Appello aveva ritenuto, con motivazione adeguata, irrilevanti e inconsistenti. Anche in questo caso, si trattava di una valutazione di merito, non sindacabile in sede di legittimità se non per vizi macroscopici, qui assenti.

Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche di un Ricorso Inammissibile

L’ordinanza si conclude con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questa decisione comporta due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:

1. La Condanna alle Spese Processuali: L’imputato è stato obbligato a pagare i costi del procedimento.
2. Il Pagamento di una Sanzione: È stata disposta una condanna al versamento di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per aver intrapreso un’impugnazione temeraria o manifestamente infondata.

Questo caso insegna che l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, riservato alla denuncia di specifici errori di diritto e non a un generico tentativo di ottenere una nuova valutazione del caso.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano considerati semplici lamentele sui fatti (‘doglianze in punto di fatto’), generiche e ripetitive di argomenti già correttamente valutati e respinti dalla Corte d’Appello, e quindi non ammessi nel giudizio di legittimità.

Cosa significa che la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità e non di merito?
Significa che la Corte di Cassazione non riesamina le prove o i fatti del processo per decidere chi ha torto o ragione. Il suo compito è solo quello di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e senza contraddizioni.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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