Ricorso Inammissibile: La Cassazione e gli Effetti Preclusivi del Concordato in Appello
L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, fornisce un chiarimento cruciale sugli effetti del cosiddetto “concordato in appello” e sulle sue conseguenze per l’eventuale proposizione di un successivo ricorso. La decisione sottolinea come l’accordo sulla pena nel secondo grado di giudizio possa rendere un ricorso inammissibile, chiudendo di fatto le porte a un ulteriore esame del caso da parte della Suprema Corte. Questo principio è fondamentale per comprendere le strategie difensive e la portata degli accordi processuali.
I Fatti Processuali
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’imputato, tramite il suo legale, ha impugnato la decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione della Corte di Cassazione per un giudizio di legittimità. Tuttavia, l’esito del ricorso non è stato quello sperato, arenandosi su un ostacolo di natura procedurale.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una procedura semplificata, nota come de plano, ossia senza le formalità di un’udienza pubblica. La ragione di tale decisione risiede nella natura stessa dei motivi presentati, giudicati come “non consentiti dalla legge”. Al ricorrente è stata inoltre comminata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una conseguenza tipica in caso di inammissibilità.
Le Motivazioni della Sentenza
Il cuore della decisione si fonda su un’argomentazione giuridica precisa. I giudici hanno stabilito che l’aver raggiunto un “concordato in appello” produce effetti che vanno oltre il giudizio di secondo grado. Questo istituto processuale, che prevede un accordo tra le parti sull’entità della pena, implica una rinuncia da parte dell’imputato a contestare determinati punti della sentenza, anche quelli che il giudice potrebbe rilevare d’ufficio, come la responsabilità e la colpevolezza.
La Corte, richiamando un precedente giurisprudenziale (Cass. Pen., Sez. 5, n. 29243/2018), ha assimilato gli effetti del concordato a quelli di una rinuncia all’impugnazione. Tale rinuncia non si limita a circoscrivere l’esame del giudice d’appello, ma si estende a tutto il percorso processuale successivo. Di conseguenza, essa preclude la possibilità di presentare un ricorso per cassazione, in quanto le questioni oggetto di potenziale doglianza sono state già “barattate” in cambio di un accordo sulla pena. L’adesione al concordato, pertanto, esaurisce la facoltà di impugnazione e rende ogni successivo ricorso privo di fondamento legale.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame ribadisce un principio di fondamentale importanza pratica per la difesa tecnica. La scelta di accedere al concordato in appello deve essere ponderata con estrema attenzione, poiché non rappresenta solo un modo per definire la pena, ma costituisce una vera e propria chiusura del procedimento. L’imputato e il suo difensore devono essere consapevoli che tale accordo comporta la rinuncia implicita a ogni ulteriore contestazione, rendendo il giudizio di Cassazione una via non più percorribile. La sentenza di appello che ratifica il concordato acquista così una stabilità che la rende, di fatto, definitiva, salvo casi eccezionali non ravvisati nella fattispecie.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché proposto per motivi non consentiti dalla legge, dato che l’imputato aveva precedentemente aderito a un concordato in appello, rinunciando di fatto a ulteriori impugnazioni.
Qual è l’effetto di un “concordato in appello” sul diritto di ricorrere in Cassazione?
Secondo l’ordinanza, il concordato in appello ha un effetto preclusivo sull’intero svolgimento processuale. La rinuncia a determinate questioni in cambio di un accordo sulla pena impedisce di sollevare le stesse o altre questioni nel successivo giudizio di legittimità davanti alla Cassazione.
Cosa significa che la decisione è stata presa “con procedura de plano”?
Significa che la Corte di Cassazione ha deciso l’inammissibilità del ricorso attraverso una procedura semplificata e accelerata, senza le formalità di un’udienza pubblica, in quanto la questione era di pronta e facile soluzione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 612 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 6 Num. 612 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 29/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da
Campus NOMECOGNOME nato in Belgio il 18/08/1961
avverso la sentenza del 26/01/2023 della Corte d’appello di Roma;
visti gli atti e la sentenza impugnata; esaminati i motivi del ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
OSSERVA
Ritenuto che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con procedura semplificata e senza formalità, perché proposto per motivi non consentiti dalla legge. Analogamente a quanto avviene nella rinuncia all’impugnazione (Sez. 5, n. 29243 del 04/06/2018, COGNOME, Rv. 273194), la definizione del procedimento
con il concordato in appello, relativo a questioni, anche rilevabili d’ufficio, quali l’interessato abbia rinunciato in funzione dell’accordo sulla pena (e caso, in punto di responsabilità e colpevolezza) limita non solo la cognizione de giudice di secondo grado, ma ha effetti preclusivi sull’intero svolgiment processuale, ivi compreso il giudizio di legittimità.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con procedura de plano, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 29 novembre 2023
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