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Ricorso inammissibile: genericità e suoi effetti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della sua totale genericità. L’appellante non aveva specificato errori di legge nella sentenza impugnata, ma si era limitato a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in secondo grado. La decisione sottolinea che non è possibile chiedere alla Cassazione una nuova valutazione dei fatti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede tecnica, precisione e una profonda conoscenza delle norme procedurali. Un errore comune, che porta a conseguenze severe, è la presentazione di un ricorso inammissibile per genericità. L’ordinanza n. 34836 del 2024 della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la mancanza di motivi specifici condanni un’impugnazione al fallimento, ribadendo principi fondamentali della procedura penale.

Questo articolo analizza la decisione, spiegando perché la Corte ha respinto il ricorso e quali lezioni pratiche se ne possono trarre.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: un presunto errore di fatto ai sensi dell’art. 47 del codice penale. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso presentato semplicemente inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, ovvero alla verifica dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione. La conseguenza diretta di tale pronuncia è la conferma definitiva della sentenza della Corte d’Appello e la condanna del ricorrente a pagare non solo le spese del procedimento, ma anche una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Ritenuto Inammissibile?

La Corte ha basato la sua decisione su una ragione principale: la totale genericità del motivo di ricorso. I giudici hanno evidenziato diversi profili di criticità:

1. Mancanza di Critiche Specifiche: Il ricorso non individuava in modo chiaro e puntuale quali fossero i rilievi critici rivolti alla sentenza impugnata. Invece di contestare specifici passaggi o errori logico-giuridici della motivazione, si limitava a una critica generale.
2. Tentativo di Rivalutazione del Merito: Le argomentazioni difensive non miravano a evidenziare violazioni di legge o difetti di motivazione (unici vizi sindacabili in Cassazione), ma puntavano a sollecitare un “improponibile sindacato sulle scelte valutative della Corte di appello”. In altre parole, si chiedeva alla Cassazione di riesaminare i fatti e le prove, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
3. Reiterazione di Censure Già Respinte: Il ricorso si limitava a riproporre, in gran parte, le stesse censure che erano già state sollevate e motivatamente respinte dalla Corte d’Appello. La Corte di Cassazione non è una terza istanza di giudizio dove ripetere argomenti già vagliati.

La Corte ha inoltre sottolineato come la sentenza della Corte d’Appello fosse, al contrario, ben motivata, “lineare e adeguata”, e basata su un’analisi “completa e approfondita” delle risultanze processuali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale in Cassazione. La presentazione di un ricorso inammissibile non è solo inutile, ma anche dannosa. Le lezioni da trarre sono chiare:

* La specificità è essenziale: Ogni motivo di ricorso deve indicare con precisione la violazione di legge o il vizio di motivazione che si intende denunciare, collegandolo a specifici passaggi della sentenza impugnata.
* La Cassazione non è un terzo grado di merito: Non si può chiedere alla Suprema Corte di rivalutare le prove o di sostituire la propria interpretazione dei fatti a quella dei giudici precedenti.
* Le conseguenze economiche sono concrete: La declaratoria di inammissibilità comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che nel caso di specie ammonta a 3.000 euro.

In definitiva, per avere una possibilità di successo in Cassazione, un ricorso deve essere un atto tecnicamente ineccepibile, focalizzato esclusivamente sui vizi di legittimità e non una generica lamentela contro una decisione sgradita.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto del tutto generico. Non individuava critiche specifiche alla sentenza impugnata, ma mirava a ottenere un nuovo esame dei fatti, compito precluso alla Corte di Cassazione, e si limitava a ripetere censure già respinte dalla Corte d’Appello.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base alla decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

È sufficiente ripetere in Cassazione le stesse argomentazioni già presentate in appello?
No, l’ordinanza chiarisce che la semplice reiterazione di censure già sollevate e ritenute infondate dal giudice precedente, senza evidenziare specifiche violazioni di legge o manifeste illogicità della sentenza, rende il ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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