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Ricorso inammissibile: genericità e ripetitività

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21763/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile in quanto i motivi presentati erano una mera ripetizione di argomentazioni già respinte in appello. La Corte ha sottolineato che le doglianze generiche e non specifiche contro una sentenza ben motivata non possono trovare accoglimento, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Generici

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente manifestare un generico dissenso. È fondamentale presentare motivi specifici e pertinenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché le argomentazioni erano una semplice riproposizione di quelle già esaminate e respinte nel grado precedente. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e le conseguenze di un’impugnazione non correttamente formulata.

I Fatti del Caso

Un soggetto, a seguito di una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Ancona, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Le sue doglianze si concentravano su due aspetti principali: il trattamento sanzionatorio ritenuto eccessivo e il mancato riconoscimento di alcune circostanze attenuanti. In particolare, il ricorrente contestava l’esclusione di un’attenuante legata all’entità del danno patrimoniale e delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso e li ha giudicati del tutto infondati, giungendo a una pronuncia di inammissibilità. La decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità dell’impugnazione stessa. La Corte ha stabilito che il ricorso non superava il vaglio necessario per poter essere discusso nel merito, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Le ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità sono chiare e si fondano su principi consolidati della procedura penale. In primo luogo, i giudici di legittimità hanno rilevato che le doglianze difensive erano meramente ripetitive di quelle già presentate in appello. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un organo che giudica la corretta applicazione della legge. Riproporre le stesse argomentazioni senza indicare un vizio di legittimità specifico (come un errore di diritto o un vizio di motivazione) trasforma il ricorso in un tentativo di ottenere un nuovo esame del merito, non consentito in quella sede.

In secondo luogo, la Corte ha osservato che i giudici di merito avevano già ampiamente e logicamente motivato le loro scelte. Sia la congruità della pena (definita ‘di poco superiore al minimo edittale’) sia l’esclusione delle attenuanti generiche erano state giustificate in modo esauriente, facendo riferimento anche alla ‘negativa capacità a delinquere’ dell’imputato. Di fronte a una motivazione completa e priva di vizi logici, le censure del ricorrente sono apparse generiche e, quindi, inammissibili.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante: il ricorso per Cassazione deve essere uno strumento tecnico, finalizzato a denunciare specifici errori di diritto e non a contestare genericamente l’esito del giudizio di merito. La presentazione di un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per il ricorrente, ma comporta anche conseguenze economiche negative, come la condanna alle spese e al versamento di una sanzione alla Cassa delle ammende. Per i professionisti legali, ciò sottolinea la necessità di redigere atti di impugnazione rigorosi, che identifichino con precisione i vizi della sentenza impugnata, evitando di incorrere in una declaratoria di inammissibilità che chiude definitivamente la vicenda processuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici e ripetitivi, limitandosi a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello, senza individuare specifici vizi di legittimità della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, a favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Su quale base la Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche?
La Corte d’Appello aveva negato la concessione delle attenuanti generiche sulla base della ‘negativa capacità a delinquere’ del reo, una valutazione basata sulla sua propensione a commettere ulteriori reati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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